Il sondaggio di Federalberghi, Fimaa e Recasa su Milano e zone limitrofe sull'impatto del coronavirus
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Coronavirus e attività ricettive: cosa succederà nei prossimi mesi?
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L’emergenza Covid-19 ha avuto un impatto fortissimo sulle attività ricettive e sul comparto immobiliare. Il sondaggio di Federalberghi, Fimaa e Recasa su Milano e zone limitrofe.

Le associazioni aderenti alla Confcommercio milanese, Federalberghi Milano, Lodi, Monza Brianza (hotel); FIMAA Milano, Lodi, Monza Brianza (agenti immobiliari e d’intermediazione); Rescasa Lombardia (turismo in appartamento e residence), hanno tracciato un poco incoraggiante ritratto dei diversi settori colpiti dall’emergenza coronavirus.

L’impatto del coronavirus sugli alberghi

Per gli alberghi la situazione è drammatica. Federalberghi Milano Lodi Monza e Brianza, da un’analisi dei dati di 60 imprese a Milano ed area metropolitana per un totale di 4.331 camere, stima, come fatturato di solo camere, un calo generale dei ricavi per il comparto di oltre 100 milioni di euro a marzo e più di 160 milioni di euro per aprile.

“Considerando anche i servizi di ristorazione e sale riunioni con meeting ed eventi annullati – spiega il presidente degli albergatori Maurizio Naro - arriviamo ad una perdita complessiva di fatturato di oltre 350 milioni di euro”. Nei 60 hotel campione sono quasi 55mila le camere cancellate dal 1° marzo fino al 30 aprile (dove sono venuti e vengono a mancare eventi fieristici di primo piano come Expocomfort e Salone del Mobile). Esercizi alberghieri che, solo come personale interno, danno lavoro a 1.400 persone. Le ore di ferie e permessi già assegnate risultano quasi 76mila. “A Milano città – aggiorna Naro – sono ormai pochissimi gli alberghi aperti e abbiamo meno di 1.000 camere disponibili. A fronte di una disponibilità, in tempi normali, di 35mila camere”.

Agenti immobiliari e coronavirus, calo dei contratti

Per quanto riguarda gli agenti immobiliari, al sondaggio promosso da FIMAA Milano Lodi Monza e Brianza hanno in 300. Quasi il 91% degli operatori d’intermediazione ha avuto già da inizio febbraio un calo di appuntamenti per la visita di immobili ed oltre il 71% ha registrato una riduzione degli incarichi professionali. Sono contestualmente diminuite – per oltre l’82% - le richieste di immobili residenziali, sia in acquisto sia in locazione. Numero dei contratti di locazione in calo per quasi il 59% degli agenti immobiliari.

Per Vincenzo Albanese, presidente di FIMAA Milano Lodi Monza e Brianza “sarà ovviamente determinante la possibilità di poter riavviare meccanismi di mercato ora sospesi. Come Associazione da tempo abbiamo comunque posto l’attenzione sull’evoluzione della nostra professione organizzando anche un evento focalizzato sulla ‘nuova frontiera’ dell’agente immobiliare: consulenza e supporto di strumenti digitali sempre più efficaci. Si fermano gli spostamenti fisici, ma non deve fermarsi l’aggiornamento formativo e tecnologico”. E dal 23 marzo FIMAA Milano Lodi Monza e Brianza e Milano Notai propongono un ciclo di 6 webinar proprio con consigli pratici per consentire agli operatori di aggiornarsi da remoto e gestire l’emergenza. Il ricavato dei webinar verrà devoluto agli ospedali lombardi in questa drammatica emergenza, info e aggiornamenti su www.fimaamilano.it.

Case vacanze deserte per coronavirus

Nei residence e nelle case appartamento vacanze – rileva invece Rescasa Lombardia – il calo di fatturato (febbraio/inizio marzo) si attesta già sul 75% rispetto allo stesso periodo del 2019. Ma per i property manager, i gestori degli affitti brevi, la riduzione sale al 90% per le locazioni brevi, al di sotto dei 30 giorni, mentre tengono parzialmente quelle intermedie, entro i 12 mesi. Nell’area milanese, i property manager, settore molto dinamico all’interno di Rescasa, rappresentano complessivamente circa 6mila unità abitative su un totale di 15mila appartamenti presenti sulle OTA (agenzie d’intermediazione online). Tra dipendenti diretti, collaboratori e attività di servizi connessi, i property manager si avvalgono di circa 3.500 addetti. Il dato emblematico che riguarda questo segmento di operatori – sottolinea Rescasa Lombardia - è il numero impressionante di disdette pervenute nella settimana dal 21 al 29 febbraio con una perdita di 360mila euro di valore delle prenotazioni e ormai il bimestre marzo/aprile è totalmente compromesso.

“Di fronte al crollo delle locazioni brevi”, rileva Marco Mambretti, presidente di Rescasa Lombardia, “si assiste ad una parziale e fragile tenuta delle locazioni intermedie (entro i 12 mesi) in particolare attraverso l’attività di alcune multinazionali”. “La locazione breve – aggiunge Francesco Zorgno, consigliere Rescasa e coordinatore dei property manager per conto della Federazione Nazionale del Turismo in Appartamento – è fortemente penalizzata dalla mancanza di flussi turistici, come avviene per gli alberghi e tutte le strutture ricettive”. “Mai come adesso – sottolinea - è necessario che gli operatori si muovano su strategie condivise, per gestire le criticità del momento e soprattutto per una rapida ed efficace azione di rilancio del turismo non appena saremo usciti dal tunnel dell'emergenza. Per questo abbiamo avviato un programma di supporto al mondo degli host e dei gestori in tutta Italia".

Coronavirus, cosa succederà nel lungo periodo?

Il presidente di Federalberghi Milano Lodi Monza e Brianza guarda però oltre ai dati e alle previsioni nel breve periodo: “il comparto del turismo – afferma Naro – dovrà purtroppo fare i conti a lungo con questa situazione di grande difficoltà. Secondo i dati Cerved gli alberghi – settore al primo posto nelle performance peggiori (seguito a breve distanza da agenzie viaggi/tour operator e strutture ricettive extralberghiere) - in uno scenario ottimistico con le conseguenze dell’emergenza sanitaria fino a maggio, subiranno una perdita superiore al 37% rispetto al 2019. Minori introiti che saliranno ad oltre il 73% in uno scenario pessimistico con l’emergenza Covid-19 fino a dicembre. Stiamo lottando per far sopravvivere un comparto, quello turistico, che vale più del 10% del Pil nazionale”.

Non è prevista una discesa immediata dei valori degli immobili: il mercato - rileva FIMAA Milano Lodi Monza Brianza - vive un momento surreale di attesa. I prezzi, per gli immobili in vendita o in locazione, risultano stabili: lo rileva oltre l’80% degli operatori (84,3% vendita – 85,3% locazione). Si è accentuata la tendenza a rinviare la definizione delle trattative già in atto: lo segnala più del 73%. E il circa il 44% stima che in ogni caso vi sarà una perdita generale di contrattazioni. Nella compravendita residenziale più del 90% degli agenti intervistati prevede una riduzione del numero di contratti, per il 75,3% calo anche nella locazione residenziale.

Nelle locazioni brevi/turistiche è plebiscitaria (100%) la previsione di un calo dei contratti: il 70% mette nel conto una perdita per quest’attività. L’85,7% rileva disdette di prenotazioni e l’80% ritiene che nelle locazioni brevi/turistiche i prezzi varieranno da qui a fine giugno (con un minor ricavo per il 63,2%).

 

 

 
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