Una ricerca realizzata da Feries insieme ad AstraRicerche mette in evidenza un aumento di interesse, da parte degli italiani, verso forme di viaggio più autentiche e lontane dalle destinazioni sovraffollate. Per le vacanze future, quasi tre persone su quattro dichiarano infatti di voler vivere esperienze legate alle peculiarità dei luoghi. Ecco i risultati del primo Osservatorio del Turismo dei Territori.
Overtourism e nuove esigenze di viaggio
Città d’arte sovraccariche, piccoli borghi trasformati in set fotografici e ambienti naturali messi sotto pressione sono effetti sempre più evidenti del turismo di massa. Questo fenomeno rischia di compromettere la genuinità dei luoghi e la qualità della vita delle comunità locali. La tendenza a evitare questo tipo di viaggio, secondo l'Osservatorio, è più marcata tra le donne (34%) e tra i viaggiatori di età compresa tra i 55 e i 70 anni (35%). Nell’ultimo anno, tre italiani su dieci hanno già sperimentato questo genere di turismo, che il 70% considera più sostenibile dal punto di vista ambientale. Le strutture preferite sono appartamenti o villette (31%) e gli agriturismi (22%).
L’identikit del turismo dei territori
Quando pensano a questo modello di viaggio, gli italiani associano subito aspetti positivi e variegati: enogastronomia, natura, cultura, ma anche valori come sostenibilità ambientale, ricadute economiche e sociali, e la differenza rispetto al turismo standardizzato di massa.
Nell’ultimo anno, il 30% ha sperimentato un viaggio riconducibile a questa tipologia, con maggiore incidenza tra i 25-35enni (52%) e i 35-44enni (50%), soprattutto residenti in città di media e grande dimensione, per i quali il turismo dei territori rappresenta una vera “fuga dalla città”.
La propensione è destinata a crescere: otto italiani su dieci lo considerano il modo migliore per conoscere davvero il Paese e il 78% sottolinea la capacità di valorizzare località al di fuori delle rotte più battute. È ritenuto utile non solo per i turisti, ma anche per i luoghi: per il 76% rafforza l’economia locale, per il 74% rispetta le comunità, per il 71% genera o mantiene posti di lavoro, e per il 70% è più sostenibile per l’ambiente.
Il concetto risulta chiaro: solo un intervistato su venti ammette di non comprenderlo bene. Per il 73% sarà la prossima scelta di viaggio. L’interesse è diffuso in tutti i gruppi, ma risulta più alto tra le donne (34% rispetto al 26% degli uomini), tra i viaggiatori più maturi (dal 22% dei 25-35enni al 35% dei 55-70enni) e in particolare nel Nord-Ovest (32%) e nel Sud Italia (34%).
La parola chiave: scoperta
La definizione che meglio riassume questo approccio emergente è “scoperta”. Non si tratta di rinunciare a esperienze, ma al contrario di arricchirle con un contatto più diretto con cultura, storia, arte e cucina dei luoghi, lontano dai circuiti del turismo di massa. È un viaggio che unisce autenticità, esperienze enogastronomiche genuine e riconnessione con la natura.
Questo modello non è associato solo a poche regioni “forti”, ma è considerato adatto a più zone d’Italia: dal Trentino-Alto Adige (21%) all’Emilia-Romagna (17%), dalla Toscana (30%, prima in classifica) alla Sardegna (22%), all’Umbria (16%) e al Lazio (13%), fino a Sicilia (29%), Puglia (26%), Abruzzo (oltre il 18%), Campania (18%) e Calabria (13%).
Alla richiesta di citare fino a quattro regioni per una vacanza di questo tipo, gli italiani hanno indicato in cima Toscana (oltre il 42%), Trentino-Alto Adige (32%), Puglia (30%), Sicilia (29%), Sardegna (26%), Umbria (26%), Abruzzo (24%), Emilia-Romagna (20%) e Campania (19%).
Destagionalizzazione e accoglienza
Il turismo dei territori è visto anche come un’opportunità per distribuire i flussi durante l’anno. La stagione preferita è la primavera (66%), seguita da estate (54%) e autunno (51%), mentre l’inverno (21%) resta più indietro. In ogni caso, questo tipo di viaggio è ritenuto adatto per almeno otto-nove mesi all’anno.
La vacanza ideale prevede soggiorni di 4-7 giorni, periodo sufficiente per esplorare a fondo un territorio, scoprendo angoli nascosti, tradizioni e natura incontaminata. Le strutture privilegiate sono appartamenti o case indipendenti (31%) e agriturismi (22%), esattamente quelle offerte dai portali Casevacanza.it e Agriturismo.it gestiti da Feries.
Gli Stati Generali del Turismo dei Territori 2025
Il tema del turismo esperienziale e sostenibile sarà al centro anche della seconda edizione degli Stati Generali del Turismo dei Territori, promossa da Feries. Dopo il debutto a Milano nel 2024, in collaborazione con la Regione Lombardia, l’appuntamento del 2025 si terrà in Abruzzo.
Questa regione, grazie alla varietà dei suoi paesaggi – montagne, colline e costa adriatica – rappresenta un grande potenziale per un turismo più consapevole. Un riconoscimento ulteriore è arrivato con la nomina di Pescasseroli, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, a “Capitale Rurale Italiana”: un’iniziativa di Feries per premiare i comuni che meglio incarnano lo spirito e la ricchezza del territorio, promuovendo al tempo stesso ospitalità, cultura e valorizzazione locale.
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