Sono ufficiali i nomi dei due vincitori della XVI edizione del concorso “Il Parco Più Bello d'Italia”. Sono rispettivamente Villa Revedin Bolasco a Castelfranco Veneto (Treviso) per la categoria parchi pubblici e Villa Torrigiani a Camigliano (Lucca) per quanto riguarda gli spazi verdi privati.
Villa Revedin Bolasco a Castelfranco Veneto (Treviso)
Il giardino, eletto Parco Più Bello d’Italia 2018 categoria “Parchi Pubblici”, è sorvegliato dalla torre colombara all’ingresso ovest e dalla torretta sita presso il muro di cinta a est e contenente un affresco di pregevole fattura, anch’esse residui del compendio del Paradiso Corner.
Sono circa 1.500 gli alberi che popolano oggi i circa 8,5 ettari del giardino della Villa, nei quali trova spazio anche un lago navigabile con una superficie di circa 2,5 ettari.
Un gioiello ritrovato grazie all’intervento dell’Università degli Studi di Padova e del suo Centro Interdipartimentale di Ricerca per il Restauro, il Recupero e la Valorizzazione dei Parchi Storici e degli Alberi Monumentali (CIRPAM).
Uno degli elementi più singolari del parco è la Cavallerizza, dovuta al francese Marc Guignon, dominata da due enormi cavalli su alti piedistalli, un tempo sistemati sullo ‘stradon’: la scenografica arena prativa allinea lungo il perimetro una parte delle sculture del giardino settecentesco, qui riposizionate.
Villa Torrigiani a Camigliano (Lucca)
La villa Torrigiani, Parco Più Bello d’Italia 2018 categoria “Parchi Privati”, sorge in una posizione splendida, ai piedi delle colline, inquadrata in un armonioso paesaggio. Un maestoso viale di cipressi secolari lungo 700 metri introduce alla residenza con la sua grandiosa facciata caratterizzata da un doppio ordine di serliane.
Il prezioso giardino barocco si articola secondo un asse comprendente fontane e il bellissimo giardino di Flora, rarissimo esempio di giardino di fiori ancora conservato con il prezioso disegno delle aiuole destinate a ospitare fioriture, chiuso da un padiglione a pianta ottagonale caratterizzato da una cupola coronata dalla statua della dea e da imprevedibili giochi d’acqua.
Il giardino è poi collegato con il livello soprastante, dominato dalla grande peschiera, da un articolato e scenografico sistema di scalinate a doppia rampa con statue e vasi che ospita al suo interno un percorso di grotta. Alla notevole varietà di esemplari arborei si aggiunge anche la collezione di camelie in varietà ottocentesche che fanno di questo giardino un vero capolavoro anche sotto il profilo botanico.
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