Prendersi cura "di Taranto e di tutte le città e i paesi che noi abitiamo": è lo spirito della Settimana sociale di Taranto 2021, nelle parole del segretario generale della Conferenza episcopale italiana, mons. Stefano Russo, che ha celebrato la messa di apertura della seconda giornata alla concattedrale della città pugliese.
A causa della pandemia, ha detto il vescovo, "questo tempo ci ha smascherati, ha tirato fuori le nostre vulnerabilità, ci ha fatti scoprire deboli, impauriti e indifesi e perciò chiediamo il coraggio di essere sinceri - senza per forza far vedere che tutto è sotto controllo - l'abbiamo chiesto all'inizio della celebrazione proprio perché vogliamo farci vedere così come siamo. Solo se ci lasciamo 'prendere' dall'amore di Dio possiamo conoscerci e riconoscerci per quello che siamo. E questo coraggio di essere sinceri lo chiediamo qui a Taranto", la città dell'ex Ilva. "Lo chiediamo - il coraggio - in una città che ha saputo nel corso degli anni presentarsi 'senza cera', ha mostrato a tutti la sua fragilità, le sue crepe più intime e oggi con grande tenerezza si dona allo sguardo di tutti, ci accoglie tra le sue strade e le sue strutture, ci invita a guardare meglio quello che spesso abbiamo visto in tv. E noi vogliamo esserci, cioè essere qui con quell'orientamento e un cuore sincero innamorato di Dio che soli possono insegnarci come prenderci cura di Taranto e di tutte le città e i paesi che noi abitiamo: questa mi sembra la postura giusta per questi giorni così intensi. Tutti noi, ognuno nel suo stato di vita, siamo stati invitati qui perché possiamo imparare a prenderci cura delle città, delle nostre strade a guardare con occhi diversi i problemi e le bellezze di tutto quanto ci circonda. Abbiamo bisogno di nutrirci di quell'orientamento - ha detto mons. Russo - e quella sincerità in Cristo che ci rendono cittadini del mondo pienamente inseriti nelle città in cui viviamo".
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