La città di Andria, situata a nord della splendida regione Puglia, è rinomata per i suoi simboli più distintivi che adornano il paesaggio, soprattutto quando si raggiunge la città da fuori: i tre campanili di Andria dominano il panorama urbano dalle loro altezze. Ognuno di essi racconta una propria storia, intrecciando elementi di arte sacra e tradizioni locali.
Una panoramica storica di Andria, in Puglia
La storia di Andria, nella provincia di Barletta Andria Trani, è ricca di influenze culturali e storiche che si intrecciano nel corso dei secoli. Le origini della città risalgono all'epoca delle Laure basiliane (un insieme di celle o grotte), comunità monastiche che nel VII secolo si insediarono nella zona, diffondendo la religione e la cultura cristiana e originando il toponimo "andros" cioè "grotta".
Con la dominazione di Pietro il Normanno, si arriva ufficialmente al nome di "Andria". Nel XIII secolo, Andria acquisì un'importanza particolare grazie a Federico II di Svevia, imperatore del Sacro Romano Impero, che dotò la città di nuove strutture e fortificazioni, un premio per non essersi rivoltata contro di lui, come avvenne invece nelle zone limitrofe.
Durante il suo regno, Federico II commissionò la costruzione di Castel del Monte, una straordinaria fortezza a forma ottagonale situata nelle immediate vicinanze. Questo castello è famoso non solo per la sua architettura innovativa, ma anche per tutte le ipotesi e le speculazioni sulla sua reale funzione. Il castello è oggi uno dei patrimoni dell'umanità UNESCO in Puglia.
Quali sono i tre campanili di Andria?
All'interno di questa compagine storica, i tre campanili rappresentano un legame tangibile con il passato. Ognuno di essi racconta una parte della storia di Andria, fungendo da simboli di continuità e attraverso i secoli e sono, ancora oggi, un emblema del territorio che i cittadini amano molto.
Il campanile della Cattedrale di Andria
La Cattedrale di Santa Maria Assunta, uno dei simboli della città, è caratterizzata da un'imponente torre campanaria che affonda le sue radici in un’antica struttura longobarda. Questa torre, inizialmente campanile, è stata restaurata e sopraelevata durante il periodo normanno. Attualmente, la torre si presenta con un'altezza complessiva di circa 50 metri e con una cuspide piramidale, arricchita da due piani distintivi.
All'altezza del primo piano si trovano le campane della cattedrale. La più antica, nota come Campanella, risale al 1310 ed è una rifusione della campana originale del 1118; con un diametro di 87 cm e un'altezza di 95 cm, si distingue per la sua bellezza. Un aspetto particolarmente affascinante del campanile è il suo gallo verdastro, che funge da segnavento.
Il campanile di San Francesco
Realizzato in pietra locale dai maestri andriesi Vito e Domenico Ieva, il campanile di San Francesco è stato costruito tra il 1760 e il 1772. Con un'altezza di circa 50 metri, il campanile si distingue per la sua base quadrata che sostiene due piani, anch'essi quadrati, caratterizzati da ampi finestroni e balaustre decorative.
Sopra di essi un terzo piano ottagonale, culminante in una cuspide di forma ottagonale, sormontata da una croce in ferro battuto con una banderuola girevole. Il campanile è visitabile previa autorizzazione della parrocchia di San Francesco.
Il campanile della Chiesa di San Domenico
Anche questo campanile fu realizzato dal maestro artigiano andriese Domenico Ieva, lo stesso che, insieme al fratello Vito, ha costruito il campanile di San Francesco nello stesso periodo. Questo campanile, il più alto della città, supera i 50 metri di altezza e si distingue per il suo stile barocco, che si caratterizza per l'eleganza e il dinamismo delle sue forme.
Composto da tre piani che si ergono su un basamento solido, il campanile poggia su un imponente arco che ne accentua la grandezza. La cuspide, a forma di “cupola a pera”, è sormontata da una grande sfera di bronzo, sulla quale si trova una banderuola decorativa raffigurante un cane con in bocca una torcia accesa, simbolo distintivo dell’Ordine Domenicano.
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