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Castelli di Cannero
Castelli di Cannero - Floriana Liuni

Da secoli sono una icona galleggiante sulle acque del Lago Maggiore, ma chi frequenta la sponda piemontese, tra Cannero e Cannobio, aveva quasi perso le speranze di poterli mai visitare. Da un decennio, infatti, a sottolineare la precarietà del luogo, tra le mura dei Castelli di Cannero albergava una gru che, scherzosamente, dai locali veniva definita quasi parte del monumento. Ma la gru ora è scomparsa per lasciare spazio ad una meraviglia finalmente aperta al pubblico. Noi di idealista/news siamo tra i primi ad aver messo piede tra le pietre dei Castelli di Cannero, lo scorso 29 luglio, e qui, per immagini, vi raccontiamo l’esperienza.

Castelli di Cannero
Castelli di Cannero - Floriana Liuni
Castelli di Cannero
Castelli di Cannero - Floriana Liuni

I Castelli di Cannero aprono al pubblico

I Castelli di Cannero sono aperti al pubblico dallo scorso 28 giugno, sotto l’egida del circuito culturale Terre Borromeo, che comprende già l’Isola Bella, l’Isola Madre, la Rocca di Angera, il Parco Pallavicino e il Parco del Mottarone. Un’occasione unica per riscoprire un luogo dove storia, paesaggio e architettura si fondono, riportando alla luce secoli di vicende che hanno segnato l’identità del Lago Maggiore. Il biglietto costa 25 euro e comprende la suggestiva traversata in barca da più punti della sponda piemontese del Lago Maggiore.

Castelli di Cannero
Castelli di Cannero - Floriana Liuni
Castelli di Cannero - Floriana Liuni
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L’ intervento di accurato restauro conservativo è firmato dallo Studio Simonetti Architettura di Torino. Progettato fin dal 2011 e costato circa 15 milioni di euro, restituisce oggi al pubblico un sito rimasto inavvicinabile per oltre cinque secoli, di cui è possibile ripercorrere la storia grazie all’apporto della tecnologia che pervade il luogo, in maniera discreta eppure diffusa, insinuandosi tra le torri, gli affreschi e le armature.

Castelli di Cannero - Floriana Liuni
Castelli di Cannero - Floriana Liuni
Castelli di Cannero - Floriana Liuni
Castelli di Cannero - Floriana Liuni

Alcuni ambienti interni ospitano poi installazioni museologiche dedicate alla storia della fortezza e del territorio. Le nuove strutture – bookshop, servizi, locali tecnici – sono state concepite come elementi smontabili, in legno di larice, ispirate alle architetture temporanee degli assedi.

Castelli di Cannero - Floriana Liuni
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Un percorso tra storia e tecnologia

Il percorso di visita che si snoda tra i diversi ambienti del castello - dalle torri di avvistamento alla cappella alla sala della Contessa Corona Borromeo al cortile in cui gli artigiani del luogo facevano risuonare i propri strumenti (e incidevano i propri nomi nella pietra), - è accompagnato da una voce che narra la sua storia, ascoltabile comodamente scaricando un’app dal proprio smartphone. La voce guida racconterà passo passo cosa avveniva tra quelle mura, in un susseguirsi di narrazioni interessanti per grandi e piccini. 

Castelli di Cannero - Floriana Liuni
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Castelli di Cannero - Floriana Liuni
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Sparsi lungo il percorso, poi, alcuni simboli inquadrabili con lo smartphone rimandano a creazioni di realtà aumentata che accrescono l’immaginazione su quel che potevano essere gli ambienti del castello all’epoca delle lotte contro gli Sforza per il controllo del Ducato di Milano. Infine, una caccia al tesoro, sempre guidata dalla tecnologia, è dedicata ai più piccoli e avventurosi.

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Un restauro tra archeologia e architettura

Il progetto di recupero dei Castelli di Cannero, avviato nel 2011 dalla famiglia Borromeo, è stato guidato dall’idea di conservare sia l’immagine materiale che quella immateriale della fortezza. Le indagini archeologiche e archivistiche hanno permesso di ricostruire la genesi e le trasformazioni storiche del monumento, chiarendo demolizioni, ricostruzioni e il contesto politico-militare in cui sorse. Gli interventi hanno privilegiato il consolidamento e la messa in sicurezza delle strutture, integrando nuove soluzioni architettoniche compatibili con il paesaggio e la storia del sito.

Castelli di Cannero - Floriana Liuni
Castelli di Cannero - Floriana Liuni
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Dal Medioevo ai Borromeo

Le origini militari del luogo risalgono al Quattrocento, quando sull’isolotto maggiore sorgeva la “Malpaga”, fortificazione dei Mazzarditi di Cannobio. La presenza dei Borromeo sul Lago Maggiore inizia nel 1439, con l’assegnazione di Arona da parte del duca di Milano Filippo Maria Visconti. Nel 1519 Ludovico Borromeo avvia la costruzione dei castelli come oggi li conosciamo, con finalità strategiche legate alle tensioni tra Milano, Francia e Confederazione Elvetica. Il ruolo difensivo decadde già nel 1529, ma le strutture rimasero attive per decenni, finendo poi per essere usate sporadicamente.

Castelli di Cannero - Floriana Liuni
Castelli di Cannero - Floriana Liuni
Castelli di Cannero - Floriana Liuni
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Un patrimonio che ritorna al presente

Il recupero dei Castelli di Cannero è stato un intervento di grande complessità tecnica e logistica: oltre 54.000 kg di malta di calce per il consolidamento murario, 100.000 kg di carpenterie metalliche trasportate via lago, 70 metri cubi di legname di larice e 37 km di cavi elettrici e antincendio. Le opere hanno incluso anche 500 metri di cavo subacqueo con fibra ottica e la realizzazione di nuovi pontili di sbarco. La filosofia del progetto ha sposato la sostenibilità ambientale, riducendo al minimo l’uso di impianti energivori come la climatizzazione.

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