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Nel primo semestre del 2025 il mercato delle aste giudiziarie immobiliari in Italia ha registrato una flessione significativa nei volumi, ma con segnali incoraggianti sotto il profilo della qualità degli immobili. È quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Brick, analizzati da Berry Srl, società specializzata nella valorizzazione di asset immobiliari e crediti garantiti.

Il numero totale delle aste è sceso del 15,9% rispetto allo stesso periodo del 2024, passando da 69.237 a 58.223 procedure. Anche il valore complessivo delle basi d’asta ha subito una contrazione, da 11,73 a 9,94 miliardi di euro (-15,2%). Tuttavia, il valore medio per immobile è leggermente aumentato, salendo da 169.463 a 170.795 euro (+0,8%), segnale che indica un miglioramento qualitativo dell’offerta.

Residenziale e commerciale: diminuiscono i volumi, sale la selezione

Il comparto residenziale, che rappresenta circa metà delle aste totali, ha visto una riduzione del 16,8% nel numero di vendite e del 17,9% nei valori aggregati. Ancora più marcata la contrazione nel settore commerciale, con un calo del 21,7% nei valori e del 15,2% nelle procedure.

“Non è tanto la riduzione dei volumi a colpire quanto il fatto che gli immobili in asta sono sempre più strutturati e documentati, con maggiore appetibilità per gli investitori”, commenta Chai Botta, Infrastructure Lead di Berry Srl.

Prevale il digitale: telematica asincrona in testa

Un altro dato interessante riguarda le modalità di vendita: le aste telematiche asincrone si confermano lo strumento preferito, rappresentando oltre il 65% del totale, con una contrazione limitata (-7,1%). Al contrario, le modalità tradizionali mostrano una flessione più marcata: -20,1% per quelle sincrone miste e -31,8% per le aste presso il venditore.

L’impatto regionale: in calo anche le aree più attive

Dal punto di vista geografico, le regioni con il maggiore calo nei volumi sono il Lazio (-33,8%), la Sicilia (-18,5%) e la Lombardia (-14,1%). Interessante notare, però, che in alcune aree come il Lazio e la Sicilia il valore medio per immobile è cresciuto, rispettivamente del 9,6% e dello 0,5%, a fronte di una riduzione nei territori più liquidi come la Lombardia (-9,4%) e le Marche (-28,5%).

Un mercato in evoluzione, tra digitalizzazione e strategia

Secondo Luca Bonacina, CEO di Berry Srl, questi dati riflettono un processo di riequilibrio del mercato, alimentato da diversi fattori: la diminuzione dei default gravi, il crescente utilizzo di soluzioni stragiudiziali, la digitalizzazione delle procedure e una gestione più efficiente dei portafogli da parte di banche e servicer.

“L’investitore oggi è sempre meno orientato alla quantità e sempre più interessato a operazioni mirate, ad alto potenziale di recupero,” osserva Bonacina. “Per questo Berry Srl supporta gli operatori già nelle prime fasi del processo esecutivo, aiutandoli a intercettare gli asset più promettenti.”

In sintesi, mentre i numeri segnalano un mercato più contenuto, la direzione è verso una maggiore efficienza, selettività e valore. Una trasformazione che premia competenze, strumenti tecnologici e approcci strategici.

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