La provincia di Milano ha poco più di 500 giorni di vita, ma intanto prepara una nuova sede da 400 millioni che sarà pronta nel 2015. Un palazzo di otto piani che riunirà i vari uffici sparsi della provincia e dove ci saranno postazioni per 900 impiegati
Il decreto sulla spending review prevede che la provincia di Milano cesserà di esistere, incorporata dalla città metropolitana, il 31 dicembre del 2013. Ma questo non ha impedito alla giunta provinciale di approvare il progetto che prevede di completare il bando entro il 2012, e di ultimare i lavori nel 2015
Secondo la maggioranza, la costruzione della nuova sede non comporterà un esborso di denaro, trattandosi di una permuta perché chi costruirà il nuovo edificio avrà in cambio il vecchio immobile di viale piceno 60, del valore di circa 50 milioni. Ma l'opposizione alza i toni e si domanda quale senso abbia una nuova sede quando vi sono già tanti palazzi della provincia in vendita, e in un momento in cui la provincia ha i giorni contati
5 Commenti:
....che esempio edificante !!! ma qualcuno ha avvisa Bondi ? magari riesce a stoppare questa ennesima follia!
Sta gente e priva di scrupoli e pazza . Ma io michieto non cè nusuno che le possa fermare aquesti mangia soldi publici!!!!
Politici che usano soldi pubblici come vogliono e quando vogliono
Solo in Italia succedono queste cose, ma prendiamo sempio dagli altri paesi. Sig. Presidente della repubblica, prof. Monti volete intervenire? non è bello sentirsi dire:" purtroppo gli italiani devono mettersi in testa che devono fare sacrifici", mi chiedo : gli italiani siamo solo noi che paghiamo regolarmente tutto quello che ci viene imposto? o meglio tutte le tangenti decise da questi politici "ladri"? riflettiamo bene quando andremo a votare.
Hai perfettamente ragione questa gente dovrebbe trovarsi nelle nostre situazioni non arriviamo a fine mese dobbiamo pagare tutto e loro si permettono di divertirsi con i nostri soldi politici vergognateviiiiiiiiiii noi italiani dobbiamo andare via dalle nostre terre e andare all'estero per lavorare perciò io non voterò più
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