L'intelligenza artificiale è ormai presente in quasi tutti i settori del mercato immobiliare e il mondo dell'interior design e dell'architettura non fanno eccezione. Ma nel settore aleggia una grande domanda: l'intelligenza artificiale è una minaccia o un vantaggio?
Alberto Sanz, architetto e interior designer, nonché professore di intelligenza artificiale presso la Scuola di Decorazione di Madrid, sostiene che questo strumento ha rivoluzionato il settore: “L’intelligenza artificiale sta permeando tutte le discipline del design e la nostra scuola non fa eccezione. La utilizziamo per migliorare la visualizzazione dei progetti, per semplificare i processi tecnici e, soprattutto, per insegnare ai futuri designer come utilizzarla in modo intelligente. Non si tratta di arrendersi alla tecnologia, ma piuttosto di comprenderla, domarla e applicarla a nostro vantaggio".
Il fattore umano, la cosa più importante
Sanz ritiene che i vantaggi dell'intelligenza artificiale siano "infiniti", sebbene sottolinei anche che essa "ci sfida ad andare oltre il convenzionale, a scoprire approcci inaspettati e ad abbattere le barriere creative". Aggiungendo: "Ci libera dal processo meccanico in modo che la nostra mente possa concentrarsi su ciò che è veramente importante: la visione, la narrazione e il legame emotivo di ogni progetto".
Nonostante i vantaggi, l'architetto e l'interior designer privilegiano ancora il fattore umano. "L'arte, il design e l'architettura - ha spiegato Sanz - sono sempre stati atti di interpretazione. L'intelligenza artificiale può elaborare i dati, ma non può interpretare le emozioni. Uno spazio ben progettato non è solo funzionale o esteticamente gradevole, è un'estensione di chi lo abita. Pertanto, l'intelligenza artificiale non potrà mai sostituire l'intuizione e il cuore dell'interior designer. Può aiutarci a visualizzare un possibile futuro, ma siamo noi che dobbiamo dargli un'anima".
L'AI durante l'apprendimento
La Madrid School of Decoration offre già tre corsi di intelligenza artificiale. "Nella nostra formazione - ha detto l'architetto, interior designer e docente - insegniamo come utilizzarla in modo approfondito, come integrare il suo potenziale in un processo di progettazione significativo. Non cerchiamo automi che sappiano premere un pulsante e accettare ciò che l'intelligenza artificiale offre loro; cerchiamo creatori che sappiano interpretare e dirigere la tecnologia, anziché esserne diretti. Cerchiamo creatori che siano più intelligenti nel loro utilizzo dell'intelligenza stessa".
"L'intelligenza artificiale è già una realtà in molti settori e, nell'interior design, sta trasformando il modo in cui concepiamo gli spazi. La sua evoluzione sarà costante e vedremo sempre più strumenti specializzati che consentiranno ai designer di esplorare nuove frontiere creative. Tuttavia, il suo successo dipenderà da come i professionisti la integreranno senza perdere la sua essenza artistica e concettuale", ha concluso Alberto Sanz.
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