Un terreno acido o uno alcalino possono fare una differenza enorme per quanto riguarda la coltivazione di piante e ortaggi.
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come misurare il pH del terreno
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Se coltivi ortaggi, curi il prato o ti dedichi al giardinaggio, misurare il pH del terreno è fondamentale per ottenere risultati. Capire come misurare il pH del terreno migliora la crescita delle piante, previene carenze nutrizionali e ti permette di intervenire tempestivamente per correggere eventuali squilibri. Il valore di pH del terreno, infatti, influisce direttamente sulla disponibilità dei nutrienti essenziali per le piante. Ecco, allora, tutto quello che dovresti sapere e quali sono gli strumenti più adatti.

Quali sono i metodi per misurare il pH?

Dai test fai-da-te alle soluzioni professionali, sono diverse le alternative, ognuna con i propri vantaggi e limiti. Per iniziare potresti iniziare con sistemi analogici o più empirici; se hai bisogno di precisione massima, in commercio ci sono molti strumenti elettronici che possono essere utili.

Cartine tornasole

Le cartine tornasole rappresentano uno dei modi più semplici ed economici per misurare il pH del terreno. Le cartine sono strisce di carta impregnate di indicatori chimici che cambiano colore a seconda dell’acidità o basicità della soluzione con cui vengono a contatto.

Per utilizzare le cartine tornasole, preleva un campione di terra dal tuo orto o giardino (meglio se da 5-10 cm di profondità), mettilo in un bicchiere pulito e aggiungi acqua distillata fino a coprire il terreno. Mescola bene e lascia riposare qualche minuto, poi immergi la cartina nella soluzione. 

Dopo pochi secondi, confronta il colore assunto dalla striscia con la scala cromatica fornita nella confezione: così potrai determinare se il terreno è acido, neutro o alcalino. 

ph terreno
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Bicarbonato

Il test con il bicarbonato è un altro sistema pratico per chi vuole sapere come misurare pH del terreno senza strumenti specifici. Non offre una misurazione numerica precisa, ma ti permette comunque di capire se il terreno tende verso l’acidità o l’alcalinità.

Per eseguire il test, prendi due piccoli campioni di terra e mettili in due contenitori separati. Aggiungi acqua distillata a entrambi fino a ottenere una consistenza fangosa. Nel primo contenitore versa qualche goccia di aceto: se vedi formazione di bollicine o effervescenza, il terreno è alcalino. Nel secondo contenitore aggiungi invece un cucchiaino di bicarbonato: se si sviluppano bollicine, significa che il terreno è acido. 

Strumenti elettronici

Per una stima più precisa, esistono diversi tipi di pH-metri digitali, spesso dotati di una sonda che va inserita direttamente nel terreno umido oppure nella soluzione ottenuta mescolando terra e acqua distillata.

Qual è il pH ideale? La tabella del terreno

Non esiste un pH ideale, a prescindere per il terreno. Ogni pianta ha esigenze specifiche: alcune prediligono suoli leggermente acidi, altre crescono meglio in condizioni neutre o alcaline. È quindi importante conoscere sia la classificazione dei diversi intervalli di pH, sia le specifiche necessità delle tue coltivazioni. 

Nonostante ciò, il range ideale per la maggior parte delle colture orticole e da giardino si colloca tra pH 6 e 7. Potrebbe anche esserti utile una tabella con i relativi gradi di acidità/basicità. 

Intervallo pHClassificazioneCaratteristiche del terrenoColture consigliate
< 5,0Fortemente acidoBassa disponibilità di nutrienti, rischio tossicità per alcune specieMirtillo, azalea, rododendro
5,1 – 5,5AcidoAlcuni nutrienti poco disponibili, adatto a piante acidofilePatata, fragola, ortensie blu
5,6 – 6,5Subacido / debolmente acidoCondizione ideale per molte colture orticole e da pratoPomodoro, carota, lattuga, prato rustico
6,6 – 7,3NeutroOttima disponibilità di nutrienti; ambiente favorevole alla maggior parte delle pianteCavolo, spinacio, fagiolo, prato inglese
7,4 – 8,0Alcalino / basicoAlcuni microelementi meno disponibili; rischio clorosi ferricaCicoria, cavolfiore, barbabietola
> 8,0Fortemente alcalinoNutrienti scarsamente assimilabili; crescita difficoltosa per molte speciePiante molto tolleranti all’alcalinità (es. alcune graminacee)

Come correggere il pH del terreno?

Ma cosa fare se il valore rilevato non è ideale per le colture che desideri far crescere? In questi casi, intervenire per correggere il pH diventa fondamentale. Non si tratta, ovviamente, di un’operazione immediata: richiede pazienza, attenzione e la scelta dei correttivi giusti in base alle caratteristiche del terreno e alle esigenze delle specie coltivate.

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I modi per alzare il pH

Un terreno eccessivamente acido può limitare la crescita di molte colture da orto e da prato. Se il test ha evidenziato un pH inferiore a 6, puoi adottare diverse strategie per innalzarlo gradualmente, rendendo il suolo più ospitale per le tue piante. Molti dei rimedi utilizzati sono:

  • Calce agricola (carbonato di calcio): è il rimedio più utilizzato per neutralizzare l’acidità. Si distribuisce uniformemente sul terreno e si incorpora con una leggera lavorazione.
  • Dolomite: simile alla calce agricola, ma arricchita di magnesio. Oltre ad alzare il pH, migliora l’apporto di questo importante elemento nutritivo.
  • Cenere di legna o di pellet: può essere utilizzata in piccole quantità come correttivo naturale. È ricca di potassio e contribuisce ad aumentare il pH, ma va dosata con attenzione per evitare squilibri.

Concimi per abbassare il pH del terreno

Se invece il tuo terreno risulta troppo alcalino (pH superiore a 7), alcune colture, soprattutto le acidofile, potrebbero soffrire di carenze nutrizionali o difficoltà nell’assimilazione di microelementi come ferro e manganese. In questi casi, puoi intervenire utilizzando:

  • Zolfo elementare: è uno dei prodotti più efficaci per acidificare il terreno. Viene distribuito in polvere o granuli e incorporato superficialmente.
  • Solfato di ferro: oltre ad abbassare il pH, apporta ferro facilmente assimilabile dalle piante. È particolarmente indicato nei prati.
  • Torba acida: l’aggiunta di torba non solo abbassa il pH ma migliora anche la struttura del terreno.
  • Letame maturo o compost ricco di residui acidi: alcuni tipi di compost o letame possono contribuire a rendere il terreno più acido.
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Cosa succede se il pH è troppo alto o troppo basso?

Nonostante tutto, può capitare di sbagliarsi e scegliere una pianta sbagliata per il proprio terreno. Se il pH non rientra nell’intervallo ottimale richiesto da una specifica pianta, si possono verificare diversi problemi nella crescita e nello sviluppo. 

Di conseguenza, sono frequenti i sintomi di carenze nutrizionali, crescita stentata, ingiallimento delle foglie e una minore resistenza alle malattie. A lungo andare, un terreno con pH non adatto può compromettere anche la qualità e la quantità del raccolto, nel caso si tratti di piante commestibili. 

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