L'articolo 23 del decreto sblocca Italia ha disciplinato i contratti di godimento per successiva alienazione degli immobili, comunemente - ma spesso erroneamente - definiti come rent to buy.
Nel 2014 sono state indette quasi 80.000 aste immobiliari, con una crescita di oltre il 20% rispetto all'anno precedente. A dirlo il rapporto "Crediti in sofferenze e aste immobiliari" appena realizzato da Opicons, network professionale fondato da Cristian Pastorino e Gerardo Paterna.
Se si vuol comprare casa, ma non si dispone di un capitale inziale, si può scegliere una delle formule alternative di acquisto. Il rent to buy permette di destinare una parte del canone di locazione come acconto sul prezzo di compravendita e di rimandare il momento del rogito
Dopo l'entrata in vigore del decreto sblocca Italia e in attesa dei chiarimenti fiscali delle entrate, il consiglio nazionale del notariato ha pubblicato un utile decalogo per chiarire tutti i dubbi dei cittadini sul rent to buy.
Il decreto sblocca Italia ha regolamentato il cosiddetto "rent to buy", ovvero quel particolare contratto che permette di disporre immediatamente di una nuova casa con la possibilità di acquisto della stessa dopo un periodo di tempo e al prezzo preventivamente concordato dalle parti. Un passo importante, in particolare in questo momento di crisi, con il quale si punta a facilitare l'acquisto di immobili. Ma a chi conviene questo tipo di contratto?
Secondo idealista.it, l’offerta di case in rent to buy è più che triplicata (266%) negli ultimi due anni e cresce anche l’interesse degli utenti (50% di ricerche nell’ultimo mese)
Il fenomeno è ancora circoscritto ad un numero tutto sommato modesto di immobili (meno dell’1% degli annunci di vendita