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Casa e garage, in caso di divorzio a chi spettano?
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Quando c’è una coppia che decide di divorziare e si è in presenza di un appartamento con garage, si pone il problema di cosa va a chi. Di recente, il Tribunale di Palermo con la sentenza n. 1433/17 ha stabilito che il box auto non va al coniuge divorziato al quale viene assegnata la casa coniugale. Questo perché non rientra nell’ambiente domestico che nel tempo sia divenuto per i figli centro di affetti, interessi e consuetudini di vita.

L’assegnazione della casa coniugale alla madre serve a tutelare il diritto dei figli, minorenni o non autosufficienti, alla salvaguardia dell’ambiente familiare dove sono nati e cresciuti. Secondo la sentenza del Tribunale di Palermo, se la coppia che si separa ha avuto figli e il giudice, nel giudizio di separazione o divorzio, assegna alla ex moglie la casa coniugale, il marito ha diritto a trattenere per sé il garage.

Se infatti è vero che scopo dell’assegnazione della casa è di garantire ai figli minorenni o “maggiorenni non ancora autosufficienti” di continuare a vivere nello stesso ambiente domestico dove sono cresciuti in precedenza, senza subire traumi, non si può dire che il box auto faccia parte di tale habitat. Il garage è un’utilità per chi utilizza l’appartamento, cui comunque si può fare a meno senza privare i figli dell’ambiente ove sono cresciuti. Il garage è una pertinenza della casa coniugale, ma non ne fa parte. Rimane quindi nel possesso (oltre che nella titolarità) del marito.

In passato, però, la Cassazione con la sentenza n. 29468/2011 ha stabilito che il garage non spetta alla moglie, cui sia stata assegnata la casa familiare, se questa non dimostra che il predetto garage abbia una destinazione a servizio dell’abitazione. Ciò significa che se c’è un vincolo di strumentalità tra i due immobili, il box auto segue le sorti dell’appartamento.

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