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Agevolazione prima casa, cosa indicare nella dichiarazione e quando
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L’agevolazione per l’acquisto della prima casa è possibile quando, in sede di atto notarile di acquisto, l’acquirente fa una dichiarazione con la quale conferma la sussistenza delle condizioni necessarie previste dalla normativa.

Agevolazione prima casa, quando effettuare la dichiarazione

La dichiarazione per poter usufruire dell’agevolazione per l’acquisto della prima casa può essere resa già nel preliminare di acquisto, con riferimento alla situazione futura presente alla data di acquisto. In questo modo, l’applicazione dell’aliquota Iva ridotta del 4% è possibile già in sede di pagamento acconti (in caso di assoggettamento a Iva), mentre in caso di applicazione dell’imposta di registro la stessa sarà comunque pari al 3%.

Nel caso in cui la dichiarazione viene fatta successivamente, tramite atto integrativo reso con le stesse modalità dell’atto principale e registrato presso l’ufficio dell’Agenzia delle Entrate, il contribuente non decade dall’agevolazione. In questo caso, le fatture eventualmente assoggettate all’aliquota Iva del 10% potranno essere rettificate con l’applicazione dell’aliquota agevolata del 4%.

Agevolazione prima casa, la residenza

Una delle condizioni necessarie per poter beneficiare delle agevolazioni prima casa è quella che l’acquirente risieda nel Comune in cui si trova l’immobile o si impegni a trasferirvi la residenza entro i successivi 18 mesi dall’acquisto, ovvero che svolga la propria attività nel predetto comune.

Secondo un’interpretazione del Ministero dell’Economia, tuttavia, nel caso in cui il rogito contenga l’espressione dell’intenzione di trasferire la residenza entro 18 mesi e poi il contribuente non voglia o non possa più effettuare il trasferimento della sua residenza, questi può, entro il diciottesimo dal rogito, beneficiare ugualmente dell’agevolazione se, mediante un atto integrativo del rogito, rettifichi la dichiarazione originaria, attestando, con inequivoca dimostrazione, che, alla data del rogito, egli in effetti svolgeva la propria attività lavorativa, autonoma o dipendente, nel Comune dove è ubicata la casa agevolata.

Mentre, il contribuente che abbia chiesto l’agevolazione in considerazione del requisito lavorativo e successivamente si accorga che tale requisito non può essere soddisfatto, può, sempre con atto integrativo, nel termine dei 18 mesi e comunque prima di eventuale atto di liquidazione dell’imposta, richiedere l’agevolazione in base al diverso requisito consistente nell’impegno a trasferire la residenza entro i 18 mesi dall’acquisto agevolato.

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