Come funziona la rateizzazione dell’imposta di successione e quali sono le aliquote
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La rateizzazione dell’imposta di successione si può richiedere per importi non inferiori a 1.000 euro
La rateizzazione dell’imposta di successione può essere richiesta per importi non inferiori a 1.000 euro GTRES

La rateizzazione dell’imposta di successione è regolamentata dall’articolo 38 del decreto legislativo n. 346/1990 (Testo unico delle disposizioni concernenti l’imposta sulle successioni e donazioni). Vediamo come funziona.

Come sottolineato da Fisco Oggi, "la rateizzazione dell’imposta di successione può essere richiesta per importi non inferiori a 1.000 euro. In tal caso, è possibile pagare:

  • il 20% dell’imposta liquidata dall’ufficio entro 60 giorni da quello in cui è stato notificato l’avviso di liquidazione;
  • la somma rimanente in 8 otto rate trimestrali, o in 12 rate trimestrali se l’importo dovuto è superiore a 20.000 euro".

Inoltre, "le rate trimestrali scadono l’ultimo giorno di ciascun trimestre e sugli importi rateizzati sono dovuti gli interessi, calcolati dal primo giorno successivo al pagamento del 20% dell’imposta".

Nel dettaglio, vediamo quanto spiegato dall’articolo 38 del decreto legislativo n. 346/1990.

"Il contribuente può eseguire il pagamento nella misura non inferiore al venti per cento dell’imposta liquidata ai sensi dell’articolo 33, nel termine di sessanta giorni da quello in cui è stato notificato l’avviso di liquidazione e per il rimanente importo in un numero di otto rate trimestrali, ovvero, per importi superiori a ventimila euro, in un numero massimo di dodici rate trimestrali. La dilazione non è ammessa per importi inferiori a mille euro.

Sugli importi dilazionati sono dovuti gli interessi, calcolati dal primo giorno successivo al pagamento del venti per cento dell’imposta liquidata ai sensi dell’articolo 33. Le rate trimestrali nelle quali il pagamento è dilazionato scadono l’ultimo giorno di ciascun trimestre.

Il mancato pagamento della somma pari al venti per cento dell’imposta liquidata, entro il termine di cui al comma 1, ovvero di una delle rate entro il termine di pagamento della rata successiva, comporta la decadenza dalla rateazione e l’importo dovuto, dedotto quanto versato, è iscritto a ruolo con relative sanzioni e interessi.

E’ esclusa la decadenza in caso di lieve inadempimento dovuto a: a) insufficiente versamento della rata, per una frazione non superiore al tre per cento e, in ogni caso, a euro diecimila; b) tardivo versamento della somma pari al venti per cento, non superiore a sette giorni.

La disposizione di cui al comma 4 si applica anche con riguardo al versamento in unica soluzione.

Si applicano i commi 5 e 6 dell’articolo 15-ter del decreto del Presidente della Repubblica 29 settembre 1973, n. 602".

Imposta di successione, le aliquote

Il calcolo della tassa di successione prevede le seguenti franchigie:

  • 4% per i trasferimenti in favore del coniuge o di parenti in linea retta (ascendenti e discendenti) applicata sul valore complessivo netto che eccede per ogni beneficiario la quota di 1 milione di euro;
  • 6% per i trasferimenti in favore di fratelli o sorelle da applicare sul valore complessivo netto, eccedente per ciascun beneficiario, i 100 mila euro;
  • 6% per i trasferimenti in favore di altri parenti fino al quarto grado, degli affini in linea collaterale fino al terzo grado, da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di franchigia;
  • 8%, per i trasferimenti in favore di tutti gli altri soggetti da applicare sul valore complessivo netto trasferito, senza applicazione di franchigia.
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