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Per l'Imu accertamento per cassa o convenzionale?
Accertamento per cassa o convenzionale? GTRES

L'accertamento Imu 2020 è un'incognita. Vediamo cosa potrebbe accadere in termini di scadenze e di modalità utilizzate.

Il Decreto Cura Italia prevedeva una proroga fino al 31 dicembre 2022 dei termini di accertamento. In sede di conversione di legge tale proroga è stata però eliminata. Il dubbio rimasto, però, secondo Euroconference news, è "se la sospensione dall’8 marzo al 31 maggio 2020 di cui al comma 1 dell’articolo 67 D.L. 18/2020 operi solo con riferimento ai termini delle attività che spirino all’interno di tale intervallo, con conseguente nuova scadenza determinata aggiungendo al 1° giugno i giorni compresi tra l’8 marzo e la scadenza originaria, oppure se operi anche con riferimento ai termini che spirino fuori dell’intervallo, quindi, ad esempio, se per il termine di decadenza del 31 dicembre 2020 ci sia un differimento di 84 giorni. Si ritiene che la proroga del termine di decadenza per l’accertamento, per un tempo corrispondente alla sospensione dei versamenti, interessi esclusivamente le attività che scadono nel citato periodo di sospensione".

Inoltre, per l'Imu l'accertamento avviene per cassa, di conseguenza in questo difficile momento è necessario capire quanto la crisi impatterà sulla compliance dei contribuenti. Un problema che secondo alcuni potrebbe essere ovviato ricorrendo all'accertamento convenzionale. Tale accertamento, in base a quanto specificato, "consentirebbe agli enti di contabilizzare un importo forfetario basato su stime di incasso".

Il problema, però, è che l'accertamento convenzionale è già stato utilizzato in passato senza grande successo, a causa delle stime incerte e a volte troppo lontane dalla realtà.

 

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