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Cucina a induzione
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Nelle case di nuova costruzione, e con gli interventi di ristrutturazione, è sempre più comune vedere un piano cottura a induzione al posto dei classici fornelli a gas. Ma come funziona una cucina a induzione? Scopriamo insieme quali sono i prezzi di questi dispositivi, i pro e i contro e tutto quello che c’è da sapere sul funzionamento, da come si accende a come regolare la cottura. Ecco una guida pratica e semplice.

Come è fatto un piano cottura a induzione?

Capire come funziona una cucina a induzione non è complicato. Un piano cottura a induzione, ovviamente, non viene alimentato dal gas come combustibile per generare una fiamma e riscaldare pentole e padelle. La cottura avviene sfruttando una tecnologia diversa.

La superficie dei piani cottura a induzione, infatti, è costituita da una lastra uniforme in vetroceramica, sotto cui sono vi sono una serie di bobine, poggiate su di un nucleo di ferrite. Quando si attiva un fuoco della piastra a induzione, una corrente elettrica attraversa le bobine; in tal modo, si genera un campo magnetico che scalda la pentola posizionata sopra il fornello e ciò che è contenuto al suo interno, senza generare una vera e propria fiamma.

Come si usa il piano cottura a induzione?

Il piano cottura a induzione è molto intuitivo semplice da usare. Una volta accesa la postazione che ci interessa, tramite un pulsante touch, e impostata la temperatura (sempre manualmente tramite la pressione dei pulsanti “+” e”-“) si può porre la pentola o padella su uno o più fornelli azionati, attivando così il calore della piastra.

Quando le bobine si attivano con la pentola posta al di sopra, si riscalda solo la zona circostante del piano cottura che si sta utilizzando. Mentre, il resto della vetroceramica rimane freddo e quindi si può toccare senza il rischio di bruciarsi.

Quanto incide sulla bolletta un piano cottura a induzione?

Tra i principali svantaggi della cucina a induzione ci sono proprio i consumi, considerata la quantità di energia che richiede il suo funzionamento, tanto che potrebbe essere necessario richiedere un incremento della potenza disponibile, portando il contratto con il proprio fornitore dai 3 kW iniziali fino a 4,5 o 6 kW.

Tuttavia, tra i vantaggi, va sottolineato anche che il rendimento energetico di una cucina a induzione viene stimato nel 90%. Proprio questo aspetto, al netto di costi (che possono variare anche molto a seconda del modello, dai 500 agli oltre 8000 euro) e consumi può fare la differenza per bilanciare pro e contro, in presenza di una buona tariffa dell’energia elettrica e alla corretta gestione dei consumi (ad esempio evitando le cotture al massimo della potenza).

I consumi di una cucina con piano cottura a induzione, in media, si aggirano sui 170-180 Wh/kg per i fornelli a induzione e in 180/199 Wh/kg per gli altri ripiani di cottura elettrici in vetroceramica, che comprendono sia quelli a irraggiamento infrarosso che quelli a riscaldamento del ripiano con resistenza.

Che differenza c'è tra piastra a induzione e piastra elettrica?

La differenza principale tra piastra a induzione e piastra elettrica risiede sostanzialmente nella struttura e composizione stessa dei dispositivi. I piani cottura a induzione vengono alimentati da corrente elettrica e sono rivestiti in vetroceramica, proprio come quelli elettrici, ma si distinguono da questi ultimi per la presenza di speciali bobine in grado di generare un campo magnetico che si converte in calore.

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