Utilizzare un telo per la pacciamatura dell'orto aiuta a mantenerlo rigoglioso e in salute. Ecco cosa sapere a riguardo.
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Esempio di pacciamatura con telo in plastica
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Gabriella Dabbene (Collaboratore di idealista news)

La pacciamatura effettuata con un telo è una tecnica efficace per migliorare la salute dell'orto, proteggendo il terreno e facilitando la crescita delle piante. Utilizzato sia nei piccoli orti domestici che in coltivazioni più estese, il telo per la pacciamatura offre infatti numerosi vantaggi pratici e ambientali. Ecco, allora, i benefici nell’utilizzare un telo per la pacciamatura dell’orto, il periodo ideale per la posa, il metodo di irrigazione più adatto e i criteri per scegliere il modello migliore. Si potrà così mantenere il proprio angolo verde rigoglioso e sostenibile.

Perché usare un telo per pacciamatura

Un telo per la pacciamatura è una soluzione versatile che consente di ottimizzare la gestione dell’orto. I principali vantaggi includono:

  • Il controllo delle erbacce, poiché il telo blocca la luce solare impedendo la crescita di erbe infestanti ed evita l’uso di diserbanti chimici.
  • La preservazione dell’umidità: poiché si riduce l’evaporazione, il terreno resta umido più a lungo e diminuisce la necessità di irrigazioni frequenti.
  • La protezione del suolo, poiché l’erosione causata da pioggia o vento viene prevenuta e il terreno si mantiene compatto.
  • La regolazione della temperatura: il terreno, isolato termicamente, rimane caldo in primavera e fresco in estate, favorendo lo sviluppo delle radici.
  • La riduzione delle malattie: il telo limita il contatto tra piante e terreno, riducendo il rischio di muffe o che compaiano sintomi di marciume radicale.
  • Una miglior resa produttiva: il microambiente così creato è ben predisposto alle colture, con conseguente miglioramento della qualità e della quantità dei raccolti.
Prima di stendere il telo per la pacciamatura è importante lavorare il terreno con una vanga
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Quando si mette il telo per la pacciamatura?

La posa del telo per pacciamatura dipende dalla stagione e dalle esigenze dell’orto. A ogni modo il periodo ideale è la primavera (marzo-aprile), prima della semina o del trapianto, quando il terreno è lavorabile e privo di erbacce: questa operazione permette infatti di preparare l’orto per la stagione di crescita, proteggendo le giovani piante. 

In alternativa, l’autunno (settembre-ottobre) è adatto per coprire il terreno dopo il raccolto, proteggendolo durante l’inverno e preparando il suolo per la primavera successiva.

Per gli orti permanenti o le colture pluriennali come fragole o asparagi, il telo può essere posato in qualsiasi momento, purché il terreno sia ben pulito e livellato. È comunque una buona idea evitare la posa in periodi di pioggia intensa o gelo, che possono complicare l’installazione o danneggiare il telo.

Come bagnare un orto con un telo per la pacciamatura

Irrigare un orto con un telo per pacciamatura richiede un sistema efficiente per garantire che l’acqua raggiunga le radici senza sprechi: se ben posizionato il telo è in grado di trattenere l’umidità, ma è necessario un approccio mirato per bagnare le piante. Di seguito la procedura completa per questa operazione.

Preparare il terreno e posare il telo

Prima di stendere il telo è importante lavorare il terreno con una vanga eliminando erbacce, sassi e zolle; livellare poi il suolo per evitare ristagni d’acqua. 

  • Successivamente si può posizionare il telo (biodegradabile, in polietilene o in TNT) sopra l’area coltivata, fissandolo lungo i bordi con picchetti, pietre o terra.
  • Praticare dei fori o tagli a croce in corrispondenza delle piante o delle future semine, distanziandoli in base alla coltura (ad esempio 30 cm per le insalate, 50 cm per le zucchine).

Installare un sistema di irrigazione

Per un’irrigazione efficace, è bene utilizzare un sistema a goccia o dei tubi forati posizionati sotto il telo prima della posa: questi sistemi distribuiscono l’acqua direttamente alle radici, riducendo gli sprechi. 

In alternativa, si può innaffiare manualmente attraverso i fori del telo con un annaffiatoio o una canna a bassa pressione, concentrandosi sulla base delle piante. Evitare di bagnare eccessivamente il telo stesso, che potrebbe trattenere troppa umidità in superficie.

Monitorare l’umidità del terreno

Inoltre, è buona norma regolarmente l’umidità sotto il telo, sollevandolo delicatamente o verificando le condizioni del terreno attraverso i fori. Il telo riduce l’evaporazione, quindi è necessario irrigare meno frequentemente rispetto a un orto tradizionale, ma bisogna anche assicurarsi che il terreno resti umido senza ristagni. 

In estate va aumentata leggermente la frequenza, soprattutto per colture come pomodori o melanzane, che richiedono più acqua.

Pacciamatura con telo in polietilene nero
Fischer.H, CC BY-SA 4.0 / Wikimedia Commons

Come scegliere il telo giusto

La scelta del telo per pacciamatura dipende dal budget, dal tipo di coltivazione e dagli obiettivi ambientali che si hanno. I principali tipi di teli adatti a questo scopo sono:

  • Telo in polietilene nero: economico, resistente e ideale per bloccare le erbacce e trattenere il calore. Non è biodegradabile, quindi va rimosso a fine stagione.
  • Telo in tessuto non tessuto (TNT): permeabile all’acqua e all’aria, favorisce il drenaggio ed è riutilizzabile per più stagioni. Adatto a colture pluriennali come le fragole.
  • Telo biodegradabile (a base di amido di mais): si decompone naturalmente, riducendo l’impatto ambientale. Perfetto per orti biologici, ma meno durevole.
  • Telo bianco o riflettente, che riflette la luce mantenendo il terreno fresco; è ideale per climi caldi o colture sensibili al calore come le lattughe.

È importante considerare anche lo spessore (0,05-0,1 mm per teli leggeri, 0,2 mm per quelli più resistenti) e le dimensioni, adattandole all’area dell’orto. Per fare la pacciamatura in orti piccoli, un telo di 1,5-2 metri di larghezza è sufficiente; per superfici più grandi, scegliere rotoli più ampi. Bisogna inoltre verificare che il telo sia resistente ai raggi UV per una maggiore durata.

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