A determinare se sia possibile o meno organizzare una festa in una casa in affitto è il contratto di locazione.
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organizzare una festa in casa in affitto
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Rispettare le regole del buon vicinato e gli orari del silenzio: queste sono i presupposti per organizzare una festa in una casa in affitto. Non bisogna, poi, trascurare il contratto di locazione, nel quale potrebbero essere inserite delle clausole che impediscono di invitare gli amici per fare baldoria. I vicini di casa e i dirimpettai non devono dare il loro consenso perché venga organizzata una festa in casa. Ma è buona prassi - cortesia e non obbligo - cercare di disturbarli il meno possibile e, soprattutto, anticipare loro quello che si ha intenzione di fare.

Che permessi servono per fare una festa privata

Sono in molti a ritenere che nel momento in cui si organizza una festa privata sia necessario comunicarlo alla Questura. Nulla di più sbagliato: non c’è alcun obbligo di segnalarlo alle autorità competenti. Ovviamente quando si sta effettuando una festa in un qualsiasi luogo privato, come possono essere una villa o un’abitazione, anche quando è stata presa in affitto.

Il discorso cambia se si intende organizzare qualcosa in un luogo pubblico. In questo caso è importante sapere che:

  • l’articolo 17 della Costituzione garantisce a tutte le persone la possibilità di riunirsi in un luogo pubblico;
  • della riunione o della festa è necessario dare comunicazione alla Questura, in modo che possa predisporre dei servizi di sicurezza nel caso in cui lo dovesse ritenere necessario. Non è, quindi, una richiesta di autorizzazione, ma solo un’informativa.

Stiamo parlando, però, di una riunione, non di una festa con musica e intrattenimento: in questo caso è necessario chiedere il permesso del titolare del suolo pubblico, che generalmente coincide con il Comune. Anche se distribuite in forma gratuita, sarebbe necessario chiedere l'autorizzazione per la distribuzione di cibo e bevande.

Organizzare un festa in casa
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È necessario pagare la Siae?

Una questione da tenere a mente è la gestione dei diritti d’autore, che si devono pagare alla Siae o agli altri enti autorizzati a gestire i proventi della musica. Questi oneri sono dovuti anche quando la festa avviene in un luogo privato, come può essere il giardino di casa o un alloggio preso in locazione.

Non è necessario pagare la Siae nel caso in cui:

  • la festa sia effettivamente privata: non è aperta indiscriminatamente al pubblico. È, quindi, consentito l'accesso solo ad un numero di invitati ristretto. E soprattutto se avviene in un luogo privato;
  • se si suona della musica freeware o che sia coperta da licenze Creative Commons.

Come si deve comportare un inquilino in affitto

Una persona che vive in affitto ha diritto ad organizzare delle feste, purché sul contratto di affitto non sia previsto un divieto esplicito. Non è necessario chiedere l’autorizzazione al padrone di casa.

Quello che è importante rispettare è il regolamento di condominio: nel caso in cui l’inquilino lo dovesse violare più volte nel corso del tempo, il proprietario dell’immobile potrebbe procedere con lo sfratto.

Cosa succede con gli affitti brevi

Anche con gli affitti brevi è possibile organizzare una festa, ma solo se si è ottenuto il permesso preventivo del proprietario e non si stiano violando le regole del condominio o le politiche della piattaforma di prenotazione.

Anche in questo caso, ad ogni modo, è necessario rispettare il silenzio nelle ore notturne e non disturbare i vicini, in modo da evitare di vedersi recapitare delle multe o la risoluzione del contratto anticipatamente.

Casa in affitto ammobiliata

Le stesse regole che abbiamo visto fino a questo momento valgono per le case ammobiliate in affitto: è possibile organizzare una festa, purché non sia esplicitamente vietata dal contratto di locazione.

In questo caso, però, è necessario prestare la massima attenzione ad un fattore: se nel corso della festa gli invitati dovessero rompere i mobili, spetta all'inquilino ripararli o sostituirli, in base al danno che è stato provocato.

Festeggiamenti in un alloggio
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Organizzare un housewarming party

Gli inquilini possono organizzare un housewarming party - una festa di inaugurazione - anche in una casa in affitto, ma, anche in questo caso, è necessario verificare il contratto di locazione e accertarsi che non ci siano delle clausole che vietino l’iniziativa o l’organizzazione di eventi.

Buona prassi, inoltre, sarebbe avvisare il proprietario della propria iniziativa e magari ottenere un suo esplicito consenso, soprattutto se l’evento è di grandi dimensioni.

Perché è importante leggere il regolamento di condominio

Salvo espliciti divieti contenuti nel contratto di locazione, quindi, è possibile organizzare una festa quando si è preso un appartamento in affitto. Altro documento che è importante leggere è il regolamento di condominio, all’interno del quale potrebbero esserci delle limitazioni per l’utilizzo dell’appartamento.

I vincoli sono validi solo e soltanto se il regolamento è stato approvato all’unanimità, un traguardo che può essere raggiunto solo in due differenti modi:

  • con la votazione in assemblea: devono essere presenti tutti i condomini ed ognuno di loro deve aver acconsentito ad introdurre alcune limitazioni;
  • attraverso l’accettazione del regolamento condominiale nel momento in cui è stato acquistato l’immobile.

Se il regolamento è stato approvato a semplice maggioranza non può contenere al suo interno dei divieti: la proprietà è un diritto inviolabile, che può essere autolimitata solo e soltanto dal titolare dell’immobile.

Tra i limiti che potrebbero esserci nel regolamento condominiale ci potrebbe essere quello di organizzare delle feste in casa. O potrebbe imporre la richiesta di un’autorizzazione ad altri soggetti. Potrebbero, inoltre, essere stabiliti degli orari di silenzio, superati i quali non è più possibile tenere lo stereo acceso o fare una qualsivoglia festa.

Un party in casa
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È importante rispettare gli orari del silenzio

Al di là di quanto prevede il regolamento di condominio è sempre opportuno rispettare gli orari del silenzio, quando le altre persone hanno diritto a riposare. Questi orari non vengono stabiliti o definiti in qualche modo dalla legge, ma il Codice Civile sottolinea che non possono essere prodotti dei rumori intollerabili.

Ma che cosa si intende per rumore intollerabile? Si supera questo parametro ogni qual volta un’immissione acustica supera di 3 decibel il rumore di fondo che proviene dalla strada. Questo significa che più ci si avvicina a sera e i rumori che provengono dall’esterno si abbassano, tanto più si abbassa la soglia del rumore.

Ricordiamo che il fatto che si stia organizzando una festa - indipendentemente da quale ricorrenza si voglia festeggiare - non giustifica il rumore: i vicini non sono tenuti ad una maggiore tolleranza. Molto pragmaticamente gli orari del silenzio determinano che:

  • si dovrebbe abbassare la musica dopo le 21:00;
  • mentre si dovrebbero evitare i rumori percepibili agli altri dopo le 23:00.

Il titolare può registrare presso l’Agenzia delle Entrate un contratto che sia già stato firmato in maniera digitale. Idealista offre ai proprietari e agli agenti immobiliari un servizio gratuito per la creazione di contratti di affitto con firma online.

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