Il bonus domotica 2025 rappresenta un importante incentivo fiscale che consente di effettuare interventi di automazione e di controllo da remoto degli impianti domestici purché funzionali al risparmio energetico e realizzati su edifici esistenti. Date le difficoltà di accedere al superbonus che richiede la prenotazione degli interventi entro il 15 ottobre 2024, le installazioni di dispositivi di building automation avvengono quasi esclusivamente grazie all’ecobonus.
Tuttavia, la legge di Bilancio 2025 ha rivisto al ribasso le aliquote di detrazione fiscale spettanti sulle spese effettuate. Ecco, nel dettaglio, come funziona, chi può beneficiarne e quali costi sono ammesse alle agevolazioni fiscali della domotica.
Quali sono le agevolazioni fiscali per la domotica
La legge di Bilancio 2025 ha confermato per quest’anno e fino al 2027 la possibilità di fruire di sgravi fiscali che consentono di agevolare il costo di installazione di dispositivi per il controllo intelligente degli impianti termici. Tuttavia, il provvedimento ha ridotto le percentuali.
Più nello specifico, la detrazione è passata dal 65% del 2024 al 50% del 2025 se si tratta di lavori sulla prima casa. Per le altre tipologie di abitazioni, come le seconde case, la percentuale è del 36%. Nel 2026 e 2027 le aliquote scenderanno ulteriormente, assestandosi al 36% per i lavori sulle prime case e al 30% per quelli sulle altre abitazioni.
La riduzione delle percentuali dell’ecobonus domotica impongono, quindi, una corretta valutazione degli interventi da fare sul proprio immobile, considerando però che rimandare i lavori può comportare una perdita o, meglio, un minor vantaggio fiscale sulle spese sostenute, al pari di tutti gli altri bonus casa del 50% in scadenza.
Quali sono gli incentivi per la domotica nel 2025
Nell’ambito delle agevolazioni fiscali sugli impianti della domotica è utile ricordare che il comma 88, dell’articolo 1, della legge 208/2015 consente di incentivare le spese cosiddette di "building automation".
In particolare, si prevede l’agevolazione sull’installazione e la messa in opera dei sistemi che permettono di gestire in maniera automatica e personalizzata gli impianti di riscaldamento o di produzione dell’acqua calda sanitaria o di climatizzazione estiva, comprendendo anche il loro controllo da remoto mediante canali multimediali.
Il più recente decreto "Efficienza energetica" (dm 6 agosto 2020) all’articolo 11 riclassifica i dispositivi di efficienza energetica degli edifici, definendoli come gli impianti smart, particolarmente convenienti soprattutto quando si fanno lavori di ristrutturazione, perché consentono di:
- monitorare i consumi energetici mediante interfacce e canali multimediali in grado di fornire, periodicamente, i relativi dati;
- controllare le condizioni di funzionamento delle correnti e la temperatura di regolazione degli impianti;
- accendere, spegnere e programmare settimanalmente gli impianti da remoto.
Gli impianti domotici che fruiscono delle agevolazioni
In base alla formulazione operata dal decreto "Efficienza energetica", possono considerarsi impianti smart il cui costo è agevolabile dal bonus domotica:
- i termostati smart e i cronotermostati Wi-Fi;
- i sistemi di climatizzazione e di gestione integrata dell’illuminazione intelligenti;
- le valvole termostatiche elettroniche.
Si ricorda che, fino all’entrata in vigore del decreto 212 del 2023, alcuni interventi di automazione potevano essere fatti rientrare nel bonus per l’abbattimento delle barriere architettoniche del 75%, utilizzabile fino al 29 dicembre 2023 anche con sconto in fattura e cessione dei crediti.
Il provvedimento di due anni fa ha stabilito che, fino al 31 dicembre 2025, possono essere agevolati dal bonus barriere architettoniche i soli lavori su scale, rampe, ascensori, servoscala e piattaforme elevatrici. Di conseguenza, le spese per l’automazione delle porte automatiche, di infissi e tapparelle sono agevolabili solo dal bonus domotica.
Bonus domotica 2025, cosa comprende
L’articolo 5 del decreto ministeriale 6 agosto 2020 descrive le spese per le quali spetta la detrazione. La lettera d), punto iii), infatti, chiarisce che sono ammissibili al beneficio fiscale la fornitura e la posa in opera di tutte le apparecchiature elettriche, elettroniche e meccaniche, nonché le opere elettriche e murare occorrenti all’installazione e alla messa in funzione a regola d’arte, all’interno di edifici e unità abitative, di sistemi di building automation degli impianti termici degli edifici.
Non sono comprese, invece, le spese per acquistare i dispositivi che consentono di interagire da remoto con le predette apparecchiature. Pertanto, non rientrano nelle agevolazioni fiscali della domotica i telefoni cellulari, i tablet, i computer e altri dispositivi simili comunque denominati.
I requisiti per richiedere il bonus domotica
Gli strumenti tecnologici smart per controllare da remoto la temperatura di casa, nonché gli impianti di videosorveglianza o per tenere d'occhio l’illuminazione o l’apertura e chiusura delle finestre possono essere acquistati, con le agevolazioni fiscali della domotica, da tutte le persone fisiche e da chi eserciti arti e professioni.
Il bonus domotica 2025, secondo le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate, interessa tutti i contribuenti, residenti e non residenti, che possiedono l’immobile oggetto di lavori. Oltre ai proprietari, sono ammissibili le spese sostenute da:
- chi eserciti, sugli edifici, un diritto reale di godimento;
- i condòmini, per le installazioni sulle parti comuni del fabbricato;
- gli inquilini;
- i comodatari;
- i familiari conviventi con il possessore o il detentore dell’immobile e, dunque, il coniuge o il componente dell’unione civile, i parenti fino al terzo grado e gli affini entro il secondo grado, nonché il convivente more uxorio.
Come fruire delle agevolazioni fiscali sulla domotica
I soggetti che effettuano le spese possono sfruttare il bonus domotica per aumentare il livello di efficienza energetica degli edifici esistenti detraendone una parte delle spese sostenute per i lavori dall’Irpef o dall’imposta sul reddito delle società (Ires). Per questi ultimi, nello specifico, la detrazione può avvenire in relazione agli interventi interessanti i fabbricati strumentali all’esercizio dell’attività imprenditoriale. La detrazione va ripartita in dieci rate annuali di uguale importo.
Si ricorda infine che gli interventi di domotica che fruiscono del bonus sono soggetti alla comunicazione all’Enea nel termine di 90 giorni, decorrenti dalla conclusione dei lavori. Pertanto, per fruire della detrazione fiscale occorre inviare la pratica sul portale dedicato, reperibile inserendo su un motore di ricerca le parole "bonus fiscali Enea" e accedendo con Spid o Carta di identità elettronica.
La comunicazione comporta la compilazione della scheda descrittiva dell’intervento, riportante il codice CPID assegnato dal portale dell’Enea, firmata dal beneficiario e da un tecnico abilitato, il quale effettua anche l’asseverazione.
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