Il mini ascensore interno rappresenta una soluzione sempre più diffusa in casa: ecco le leggi, i lavori necessari e i costi medi.
Commenti: 0
Mini ascensore domestico
Pexels

Allo scopo di rendere l’abitazione più confortevole, soprattutto in presenza di anziani o di persone con limitate capacità motorie, sono sempre più i proprietari che valutano di migliorare l’accessibilità domestica. Ad esempio, con l’installazione di un mini ascensore interno in casa, pensato per passare agevolmente da un piano all’altro. Una soluzione versatile, che spazia dalle semplici piattaforme di elevazione domestica a veri e propri ascensori in miniatura, che tuttavia non è esente da specifiche normative e regole d’installazione. Ma cosa sapere, prima di procedere alla predisposizione di questo utile apparecchio?

Cosa si intende per mini ascensore domestico

Quando si parla di mini ascensore domestico, ci si riferisce più propriamente a un impianto di elevazione compatto, progettato affinché possa essere utilizzato all’interno di ambienti privati. A differenza degli ascensori tradizionali, che richiedono spazi molto ampi e strutture complesse, si tratta di una soluzione essenziale, pensata spesso per integrarsi nei vani e nelle murature già esistenti.

In linea generale, un mini ascensore domestico si caratterizza per:

  • una portata limitata, tipicamente tra i 150 e i 400 chilogrammi, per trasportare da una a tre persone;
  • una velocità di funzionamento ridotta, di solito non superiore agli 0,15 metri al secondo;
  • un’alimentazione completamente elettrica, capace di adattarsi all’impianto da 220 volt, tipico delle abitazioni private;
  • eventuali optional aggiuntivi, come strutture apposite per l’aggancio di sedie a rotelle o altre funzioni specifiche per anziani e disabili.

È però necessario sapere che, nonostante l’uso domestico, anche molte tipologie di mini ascensori devono adeguarsi agli standard minimi di sicurezza per apparecchi più classici, definiti dal D.P.R 162/1999, successivamente aggiornato con il D.P.R. 23/2017, a seguito dell’entrata in vigore della Direttiva 2014/33/UE.

L’installazione di un mini ascensore in casa: cosa sapere?

Comprese le caratteristiche di base di un mini ascensore, è utile innanzitutto verificarne i requisiti e i permessi per l’installazione. In genere, un simile impianto può essere realizzato con interventi ridotti, ma molto dipende dalla configurazione della propria abitazione e degli spazi a disposizione.

Quali sono le dimensioni minime di un mini ascensore domestico

In primo luogo, è necessario valutare le dimensioni minime per un piccolo ascensore domestico, prima di procedere alla sua installazione. Sebbene non vi siano misure universali, poiché i produttori tendono ad adattare gli apparecchi alle necessità e agli spazi della casa, tipicamente:

  • la cabina ha una solitamente una superficie da 0,8 a un metro quadrato;
  • la larghezza e profondità minima è di 60 o 80 centimetri;
  • l’altezza della cabina attorno ai due metri, con soluzioni particolarmente compatte che possono scendere anche a 1,8 metri.

Per quanto riguarda il vano corsa, molto dipende dalla tipologia di ascensore scelta e, ancora, dalle sue caratteristiche tecniche. Alcuni modelli richiedono solo 10-15 centimetri di scalo minimo, altri ne sono addirittura sprovvisti, perché realizzati tramite apposite impalcature tubolari, sulle quali lo stesso ascensore viene agganciato.

Pulsanti del mini ascensore domestico
Pexels

Ad esempio, un ascensore interno per una casa al primo piano potrebbe occupare uno spazio totale di soli 1,2 metri per lato, inclusa la struttura di supporto, garantendo una portata di 250 chilogrammi. Delle dimensioni peraltro del tutto compatibili con le normative di riferimento, come il D.M. 236/1989, che impongono uno spazio sufficiente affinché vi siano porte almeno di 80 centimetri.

I lavori necessari per l’installazione

Anche sul fronte dei lavori da realizzare, molto dipende dalle caratteristiche del mini ascensore prescelto. Ad esempio, alcuni modelli richiedono alcune opere murarie, altre invece comportano interventi davvero minimi, approfittando di strutture autoportanti. 

In linea generale, per installazioni interne, potrebbe rendersi necessario:

  • realizzare un foro d’apertura nel solaio fra i piani;
  • predisporre rinforzi strutturali in calcestruzzo o acciaio per sostenere il peso dell’impianto;
  • delimitare il vano di corsa con opere di muratura;
  • realizzare una piccola fossa a pavimento, se necessario, con una profondità tra i 10 e i 20 centimetri;
  • per i modelli che non richiedono una fossa, gli opportuni interventi di fissaggio al pavimento.

Come facile intuire, si renderanno necessari anche interventi di natura elettrica, come la predisposizione di una linea dedicata a 220 volts, di collegamenti appositi e di interruttori di sicurezza.

Qual è un ascensore portatile che non richiede installazione

Ma esistono alternative al mini ascensore, che non comportano interventi d’installazione? Per chi non può, o non vuole, alterare gli spazi della casa, la soluzione principale è quella dei montascale portatili, pensati per superare scale interne in modo temporaneo e flessibile, grazie ad appositi cingolati in grado di superare i gradini. I modelli più costosi, oltre a un funzionamento garantito da batterie ricaricabili, prevedono anche appositi agganci per sedie a rotelle o altri dispositivi per disabili.

Ancora, si possono scegliere soluzioni di mezzo, che richiedono una minima installazione, ma non alterano in modo significativo gli spazi della casa o non comportano la foratura delle solette. È il caso dei classici montascala, che possono essere applicati sulle pareti o sulle ringhiere interne senza troppe complicazioni.

Le principali disposizioni di legge e di sicurezza

Così come già spiegato, il principale riferimento per i mini ascensori domestici è il D.P.R. 162/1999, successivamente aggiornato per recepire la direttiva europea 2014/33/EU. Sebbene il regolamento vigente non si riguardi esplicitamente anche queste piccole soluzioni domestiche, le norme rimangono comunque valide. In linea generale, si richiedono:

  • la marcatura CE dell’impianto e la relativa dichiarazione di conformità del costruttore;
  • il rispetto delle norme tecniche UNI EN 81-20 e EN 81-50 che disciplinano i requisiti di sicurezza, le porte e la protezione contro cadute e schiacciamenti;
  • il collaudo e la messa in esercizio da un organismo notificato, per gli ascensori soggetti al DPR 162/1999, o da un soggetto abilitato per piattaforme rientranti nella Direttiva Macchine 2006/42/CE;
  • la manutenzione periodica e verifiche biennali obbligatorie da parte di enti abilitati.

Tuttavia, vi sono alcune eccezioni. Alcuni impianti, come piattaforme elevatrici a corsa ridotta o a bassa velocità - inferiori o uguali a 0,15 m/s - possono rientrare nella Direttiva Macchine 2006/42/CE anziché nel DPR 162/1999, in base alle loro caratteristiche costruttive e alla destinazione d’uso.

Oltre alla marcatura CE e al rispetto delle principali disposizioni di sicurezza, in questi casi è richiesta la presenza di dispositivi di sicurezza - come sistemi di allarme, di discesa manuale o di protezione dalle cadute - e l’installazione secondo norma EN 81-41, ad esempio per la predisposizione di piattaforme per gli utenti.

I permessi da ottenere per costruire un ascensore

Naturalmente, comportando spesso interventi all’interno dell’abitazione, l’installazione potrebbe essere soggetta alle disposizioni del D.P.R. 380/2001, ovvero il Testo Unico dell’Edilizia, sull’ottenimento dei relativi titoli edilizi. I permessi da ottenere variano in funzione dell’intervento da realizzare. In genere:

  • le installazioni che non richiedono modifiche strutturali possono ricadere nell’edilizia libera;
  • per lavori murari di lieve entità, che non alterano la sagoma o la volumetria degli ambienti, può essere sufficiente una CILA per interventi non strutturali;
  • per installazioni che alterano la sagoma dell’appartamento, potrebbe essere necessaria la SCIA.

Se gli immobili sono vincolati, potrebbe essere necessario il nulla osta della Soprintendenza. Meno frequente è il permesso di costruire, come nel caso di strutture in murature applicate sulla porzione esterna dell’edificio.

Le regole per gli appartamenti in condominio

Ulteriori considerazioni sono necessarie per i mini ascensori che vengono installati in abitazioni private, tuttavia all’interno di un condominio. È una possibilità certamente prevista dalla legge, anche perché rientra negli interventi di abbattimento delle barriere architettoniche, come da Legge 13/1989. Tuttavia, vi sono altri elementi da valutare.

Mini ascensore domestico per disabili
Freepik

L’articolo 1122 del Codice Civile consente infatti al singolo condomino di eseguire opere all’interno del proprio appartamento, purché non danneggi le parti comuni o non comprometta la stabilità, la sicurezza o il decoro dello stabile. Di conseguenza, un ascensore interno che rischia di appesantire la soletta, con potenziali danni ai residenti nell’appartamento sottostante, potrebbe non essere ammesso.

Ancora, bisogna considerare l’eventualità che sia lo stabile stesso a necessitare di un mini ascensore condominiale, ad esempio per collegare solo pochi piani del palazzo o, ancora, solo un gruppo di residenti che ne richiede l’utilizzo. Dopo aver valutato i costi per installare un ascensore in condominio, è utile sapere che, poiché si tratta di un’innovazione utile all’abbattimento delle barriere architettoniche, l’articolo 1120 del Codice Civile prevede:

  • una maggioranza semplice, pari alla maggioranza dei presenti in assemblea, purché rappresentino almeno i 500 millesimi;
  • se l’innovazione è separabile, oppure voluttuaria o gravosa, l’articolo 1121 del Codice Civile permette ai contrari di rinunciare all’utilizzo, ottenendo così l’esonero dalle relative spese.

Quanto costa un mini ascensore in casa

Ma quanto costa predisporre un mini ascensore in casa? I prezzi possono essere estremamente variabili, a seconda della tipologia di apparecchio scelto, la complessità dell’impianto e l’entità dei lavori da eseguire.

Innanzitutto, è utile ricordare che l’installazione di un ascensore potrebbe rientrare all’interno del Bonus Barriere Architettoniche, che prevede detrazioni fino al 75%, per un tetto massimo di spesa di 50.000 euro. Ancora, la spesa potrebbe aggirarsi tra gli 8.000 euro per soluzioni di base, autoportanti e senza grandi interventi di muratura, fino ai 40.000 euro per strutture complesse, incassate o murate o, ancora, tali da richiedere una modifica significativa della disposizione degli ambienti della casa.

Vedi i commenti (0) / Commento

per commentare devi effettuare il login con il tuo account