Consigli facili e pratici per poter godere della bellezza e dei frutti della pianta del nespolo del Giappone, che ha un fascino esotico.
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Un ramo del nespolo giapponese con i suoi frutti
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Chiunque lo abbia visto in fiore, difficilmente riesce a dimenticare la grazia e l’armonia che emana grazie ai suoi piccoli grappoli bianchi, profumati e pronti a trasformarsi nei frutti succosi che annunciano la primavera; in effetti il nespolo del Giappone è un albero che sorprende per il suo ciclo vegetativo e affascina per la bellezza che lo caratterizza. 

Prendersene cura non richiede una grande esperienza ma solo un po’ di costanza e qualche regola da seguire. In cambio di tutto ciò, regala frutti, ombra, decorazione, sapore e un tocco esotico di grande eleganza. Ecco dunque come coltivare il nespolo del Giappone nell’orto di casa e cosa sapere a riguardo.

Le caratteristiche del nespolo giapponese

Originario delle colline subtropicali della Cina e diffuso in Giappone già secoli fa, il nespolo del Giappone - conosciuto come Eriobotrya japonica - porta con sé un bagaglio culturale e botanico affascinante. In effetti non si tratta del cosiddetto nespolo comune caratterizzato dai tipici frutti marroncini autunnali: questa specie appartiene alla stessa famiglia delle rosacee, come meli e peri, ma si distingue per un ciclo davvero particolare.

Per comprendere la sua natura è necessario immaginare un albero capace di fiorire quando tutti gli altri stanno dormendo. Tra novembre e gennaio i suoi fiori bianchi e profumati compaiono infatti in silenzio, sfidando il freddo. In primavera, mentre la natura esplode, è già in piena produzione, pronto a offrire i frutti che maturano tra maggio e giugno.

Alto fino a 6-7 metri, con chiome ampie e foglie grandi e coriacee, il nespolo giapponese è al tempo stesso ornamentale e produttivo. Una presenza che unisce estetica e sapore, rendendo la pianta un’ospite ideale per un orto domestico.

I fiori del nespolo che fioriscono in inverno
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Coltivare il nespolo del Giappone in casa è possibile

La pianta ha una forte capacità di adattamento, accontentandosi di qualche attenzione mirata. Certo, non è consigliato improvvisare ma è sempre necessario conoscere le esigenze dell’albero, dettate dalle origini subtropicali. Con una posizione giusta, un terreno ben preparato e una gestione equilibrata dell’acqua, il successo è però a portata di mano.

Scegliere la posizione e il clima adatto

Perché una pianta esploda in tutto il suo potenziale è sempre essenziale riuscire a identificare la posizione giusta in cui piantarla o posizionarla: una regola universale che vale anche per il nespolo del Giappone poco amante del gelo. Per lui il clima perfetto è quello delle coste e delle colline mediterranee caratterizzate da inverni miti, estati calde ma non torride.

Se la temperatura scende sotto i -4 °C per troppo tempo i fiori invernali rischiano di danneggiarsi, compromettendo il raccolto. Ecco perché al Nord conviene piantarlo in punti riparati, magari vicino a un muro che accumula calore di giorno e lo rilascia di notte.

Da quanto detto fino a questo momento è chiaro che il sole sia il suo alleato migliore. Più luce riceve, più la fioritura e la fruttificazione saranno abbondanti. Il vento può essere invece un problema, perché colpisce i rami giovani e i fiori delicati. In questo caso una siepe o una recinzione possono offrire protezione naturale.

Cosa fare poi se lo spazio a disposizione è poco? Nessun problema. Anche in vaso il nespolo del Giappone può crescere bene, purché abbia a disposizione un contenitore grande e profondo. In questo modo, sarà più semplice spostarlo nei periodi critici e garantirgli la giusta esposizione.

Preparare il terreno

Il terreno è la principale fonte di nutrimento per le piante. Questo deve essere però modulato e preparato per soddisfare le necessità di ogni differente specie. Per quanto riguarda il nespolo del Giappone è necessario ricorrere ad un terreno particolarmente fertile, soffice e soprattutto ben drenato.

L’umidità stagnante rappresenta uno dei nemici più pericolosi, visto che favorisce malattie fungine e il marciume radicale. Per questo, quando si prepara la messa a dimora, è bene pensare al drenaggio andando a definire una base composta in questo modo: sabbia grossolana, ghiaia o lapillo.

Un altro elemento importante è poi la fertilità. Arricchire il suolo con compost maturo o letame decomposto significa regalare alla pianta un avvio più vigoroso. Altrettanto fondamentale è la dimensione della buca. Questa deve essere profonda almeno mezzo metro, abbastanza per accogliere la zolla senza costrizioni e permettere alle radici di esplorare.

Cosa consigliare invece per chi coltiva il nespolo del Giappone in vaso? In questo caso la scelta migliore è un terriccio per agrumi o piante da frutto, già calibrato per garantire nutrimento e drenaggio. E per completare, fare una pacciamatura leggera con corteccia o paglia.

Messa a dimora del nespolo del Giappone

Stabilite caratteristiche e necessità, è il momento di rispondere ad un quesito essenziale: quando piantare un nespolo del Giappone? La risposta in questo caso è univoca e coincide con la stagione autunnale. In questo periodo infatti il terreno è ancora caldo, l’umidità è abbondante e la pianta ha tutto il tempo di acclimatarsi prima delle fioriture. Anche la primavera può andare bene, purché si evitino i picchi di calore.

Individuato il momento favorevole, è bene conoscere poche regole da seguire per una messa a dimora perfetta; in modo particolare è necessario fare attenzione al colletto della pianta, ossia il punto in cui il tronco incontra le radici. Questo deve infatti restare appena sopra il livello del terreno. Si tratta di un dettaglio che fa la differenza visto che, se interrato, rischia di marcire.

Dopo aver collocato la pianta si procede con un’irrigazione abbondante e con la pacciamatura, che diventa un’alleata silenziosa. Se il nespolo viene coltivato in vaso è meglio scegliere contenitori sempre più ampi man mano che cresce. Solo così le radici avranno spazio per svilupparsi e, dal terzo anno in poi, cominceranno ad arrivare i primi frutti.

Eriobotrya japonica
Di Jean-Pol GRANDMONT - Opera propria, CC BY 3.0 / Wikimedia Commons

Irrigazione e concimazione

Il nespolo del Giappone è un amante dell’acqua, ma non in eccesso. Anche nei mesi caldi, l'irrigazione deve essere regolare senza però trasformarsi mai in ristagno. L’ideale è bagnare a fondo e lasciare asciugare leggermente il terreno prima di un nuovo intervento. In questo modo le radici si sviluppano sane e profonde.

Altro elemento che non deve mai mancare è il nutrimento. Un concime organico in primavera è più che sufficiente per stimolare la fioritura e la crescita. Chi preferisce fertilizzanti specifici può optare per quelli da frutteto, ricchi di fosforo e potassio. L’azoto va invece dosato con cura. Se inserito eccessivamente porterà la pianta a fare solo foglie, dimenticandosi dei frutti.

Potatura e manutenzione

La potatura del nespolo del Giappone è un’arte sottile in cui non servono tagli drastici. La pianta preferisce piuttosto mani leggere e costanti. Nei primi anni si lavora per dare una forma armoniosa, con rami ben distribuiti e una chioma ariosa. Una buona struttura garantisce infatti luce e aria all’interno, elementi essenziali per la salute.

Con il tempo invece la potatura diventa un lavoro di mantenimento: eliminare i rami secchi, quelli malati o che si incrociano. Importante è ricordare che i fiori nascono sui rami dell’anno: questo vuol dire che se si taglia troppo, si rischia di comprometterne la produzione.

I frutti drl nespolo appena raccolti
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Malattie e parassiti comuni che colpiscono il nespolo

Anche il nespolo del Giappone ha i suoi nemici. La ticchiolatura, con le sue macchie scure su foglie e frutti, è la più frequente. L’oidio si manifesta invece come una polvere bianca che soffoca le foglie. Ma il problema più temuto resta il moscerino della frutta, capace di rovinare interi raccolti. Come combatterli? La difesa migliore è la prevenzione

  • Una potatura regolare mantiene la chioma ariosa.
  • La pulizia del terreno riduce i focolai.
  • Le trappole biologiche contro la mosca della frutta limitano i danni senza inquinare.
  • Nei casi più seri, trattamenti naturali come il rame o l’olio di neem offrono una protezione efficace, rispettando la pianta e l’ambiente.
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