Le ultime note instabili legate alle perturbazioni dallo scorso weekend stanno interessando il Sud Italia, ma l’attenzione si sposta inevitabilmente al ritorno perentorio dell’alta pressione in tutta Italia. Non sarà un anticiclone particolarmente robusto e duraturo, tanto che il maltempo promette di tornare sul nostro Paese dopo questa piccola pausa stabile, per certi versi soleggiata e per altri nebbiosa.
- Alta pressione confermata, poi torna il maltempo
- Ultim'ora: l'alta pressione porterà la nebbia
- Non solo nebbie, ecco l'Estate di San Martino
- Il ritorno del maltempo dopo l'alta pressione
- Piogge, maltempo e temporali per Liguria, Piemonte e Lombardia
- Alta pressione al Sud e maltempo al Nord
- Italia divisa in due tra alta pressione e maltempo
Alta pressione confermata, poi torna il maltempo
L’alta pressione subtropicale sarà di matrice continentale, ovvero proverrà dal Nord Africa, ragion per cui le temperature saliranno inevitabilmente su tutto il nostro Stivale nel periodo compreso tra il 12 e il 14 novembre.
Le temperature saliranno maggiormente laddove splenderà il sole, e considerando che ci troviamo in pieno autunno, non è così scontata la sua presenza.
Ultim'ora: l'alta pressione porterà la nebbia
Dobbiamo anche tener conto delle nubi basse e delle nebbie che, in presenza dell’alta pressione, si sviluppano all’interno del Mediterraneo e sulle nostre pianure, soprattutto in Val Padana e sul versante tirrenico.
In effetti, nei prossimi giorni ci saranno molte situazioni ambigue, con tempo uggioso, grigio e autunnale pur in un contesto di alta pressione e quindi di apparente bel tempo. Queste nubi saranno più presenti su Liguria, Toscana, Lazio e anche in Val Padana, dove le nebbie risulteranno a tratti abbastanza fitte nelle prime ore del mattino.
Perché c’è nebbia con l’alta pressione?
Questa apparente contraddizione — nebbia e cielo coperto con alta pressione — ha una spiegazione fisica precisa: l’aria calda in quota, tipica dell’anticiclone, si comporta come un “coperchio” che schiaccia verso il basso l’aria più fredda e umida dei bassi strati.
In assenza di vento, l’umidità si accumula e condensa facilmente, generando foschie, nubi basse e nebbie dense, soprattutto nelle ore notturne e mattutine. È un fenomeno ben noto come inversione termica, una situazione in cui la temperatura aumenta anziché diminuire con la quota.
Sotto un anticiclone autunnale, infatti, di notte il suolo si raffredda rapidamente per irraggiamento notturno, e raffredda anche l’aria a contatto con esso. Gli strati d’aria superiori, invece, rimangono più caldi e stabili: si crea così uno strato di inversione che blocca il rimescolamento verticale dell’atmosfera.
L’aria fredda resta “intrappolata” al suolo, mentre l’aria mite in quota continua a riscaldarsi per compressione adiabatica. Il risultato è quello che vedremo nei prossimi giorni: valli e pianure fredde e nebbiose, montagne e colline invece luminose e miti.
Non solo nebbie, ecco l'Estate di San Martino
Sul resto d’Italia, in particolar modo su colline e montagna, sarà il Sole il principale protagonista del tempo in settimana, ragion per cui avremo paradossalmente un clima più gradevole e più mite sui rilievi. In soldoni, per questi territori si parlerà della tipica “estate di San Martino”. Si tratta di un’espressione tradizionale che descrive una breve parentesi di tempo stabile e mite che ricorre quasi ogni anno intorno all’11 novembre.
Il nome deriva dalla leggenda di San Martino di Tours, il soldato romano che, durante un rigido inverno, tagliò il proprio mantello per donarlo a un mendicante infreddolito. Subito dopo, secondo la tradizione, il cielo si rasserenò e tornò un clima quasi estivo. Dal punto di vista meteorologico, si tratta di una rimonta anticiclonica subtropicale, che porta aria calda in quota e cieli limpidi su buona parte dell’Europa. Durante l’estate di San Martino, le inversioni termiche diventano spesso più marcate.
Mentre i rilievi possono raggiungere i 18–20 °C, le pianure restano immerse nel freddo notturno, con valori anche di 3–5 °C al mattino e massime che faticano a superare i 10–12 °C in caso di nebbia persistente. Non è raro, dunque, che chi vive a mille metri si goda giornate tiepide e soleggiate, mentre in pianura regna il grigiore e il freddo autunnale.
Il ritorno del maltempo dopo l'alta pressione
Ma ora entriamo nel vivo della discussione e cerchiamo di capire quando arriverà il maltempo in Italia. Questa bolla di alta pressione non sarà particolarmente solida e duratura; anzi, già dal 15 novembre comincerà a scricchiolare, cominciando dalle regioni del Nord.
Con alta probabilità, e secondo tutti i principali centri di calcolo meteorologici, ritorneranno le perturbazioni atlantiche, le quali prima spazzeranno via l’alta pressione dal Nord Italia e poi riporteranno nubi minacciose cariche di piogge e temporali.
Piogge, maltempo e temporali per Liguria, Piemonte e Lombardia
Saranno proprio le regioni settentrionali le prime a dover fare i conti con la pioggia e, in particolar modo, la Liguria, il Piemonte, la Lombardia, l’alta Toscana e l’Appennino emiliano, dove tra il 15 e il 17 novembre potrebbero instaurarsi temporali piuttosto insidiosi.
Ci si riferisce ai temporali stazionari, quelli in grado di scatenare forti acquazzoni persistenti con accumuli pluviometrici superiori ai 50 o 60 mm in breve tempo. Si tratta delle tipiche situazioni di maltempo autunnale, capaci di generare allagamenti o disagi, specie dove i terreni sono già saturi per le piogge precedenti.
Il meccanismo è sempre lo stesso: le correnti umide atlantiche, impattando contro la barriera delle Alpi o dell’Appennino ligure, vengono forzate a salire, condensandosi e producendo piogge abbondanti. Se le correnti restano bloccate sullo stesso settore per ore, si formano appunto i temporali stazionari, tra i più pericolosi per la loro intensità localizzata.
Alta pressione al Sud e maltempo al Nord
Nel frattempo, l’alta pressione si sposterà sulle regioni del Sud, dove persisterà almeno fino al 17 o 18 novembre, garantendo tempo stabile e gradevole nelle ore diurne, tanto che le massime potrebbero superare i 20 °C.
Il Nord, invece, vivrà giornate da pieno autunno, con perturbazioni una dopo l’altra che si infileranno dalla Francia verso il Mar Ligure, per poi fiondarsi su buona parte del Settentrione, generando piogge, rovesci e nuvolosità diffusa.
Farà molto più freddo al Nord, sia in montagna che in pianura, nel periodo compreso tra il 15 e il 20 novembre. Le perturbazioni atlantiche saranno alimentate anche da aria fredda scandinava, e le temperature scenderanno gradualmente su tutta la Pianura Padana, portandosi al di sotto dei 10 °C anche in pieno giorno.
Italia divisa in due tra alta pressione e maltempo
Ne verrà fuori un’Italia letteralmente divisa in due blocchi: al Nord, tempo uggioso e autunnale con piogge frequenti e basse pressioni atlantiche in sequenza; al contrario, al Sud e gran parte del Centro Italia, soprattutto sulla sponda adriatica, si avranno giornate più stabili, asciutte e miti.
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