Ecco cos'è un vespaio aerato e perché è considerato importante durante la costruzione o ristrutturazione di un edificio.
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Un vespaio aerato isolato termicamente
Luca pontarolo, CC BY-SA 4.0 / Wikimedia Commons
Gabriella Dabbene (Collaboratore di idealista news)

Quando si costruisce o si ristruttura un edificio, proteggerne le fondamenta dall'umidità è una priorità assoluta. Tra le soluzioni più efficaci emerge il vespaio aerato, un sistema costruttivo che crea uno spazio ventilato tra il terreno e la base dell'edificio. Ma a cosa serve un vespaio aerato realmente? Questa tecnica è diventata fondamentale nell’edilizia moderna poiché non solo previene i danni strutturali causati dall'umidità, ma migliora anche la qualità dell'aria interna e l'efficienza energetica dell'abitazione.

Cos'è e cosa si intende per vespaio aerato

Il vespaio aerato è un'intercapedine ventilata posizionata tra il suolo e il solaio di fondazione. Si tratta essenzialmente di una camera d'aria che separa fisicamente il terreno dalla struttura dell'edificio, permettendo all'aria di circolare liberamente attraverso canali, griglie o bocchette di ventilazione.

Questa soluzione costruttiva può essere realizzata con diverse tecnologie: dai moderni casseri prefabbricati (elementi modulari in plastica a forma di igloo o cupole) ai sistemi tradizionali con muretti in laterizio e tavelloni. L'altezza del vespaio varia generalmente tra 10 e 80 cm, a seconda delle esigenze progettuali e delle caratteristiche del terreno.

La base del sistema è costituita da materiali permeabili all'aria come ghiaia, sabbia o argilla espansa, posati su uno strato di magrone. Su questa struttura viene poi realizzata la soletta in calcestruzzo armato che costituisce il pavimento dell'edificio.

Vespaio aerato realizzato con elementi prefabbricati e armatura di ripartizione
Marco Bernardini, CC BY-SA 3.0 / Wikimedia Commons

A cosa serve un vespaio aerato? Tutte le funzioni

Le funzioni del vespaio aerato sono molteplici e tutte fondamentali per la salubrità e la durata dell'edificio. Fra queste:

  • Bloccare l'umidità di risalita capillare: l'acqua presente nel terreno tende a risalire per capillarità attraverso le pareti di fondazione. Il vespaio crea una barriera ventilata che mantiene asciutti i materiali costruttivi, evitando danni a intonaci, pavimenti e strutture in legno.
  • Eliminare il gas radon: questo gas radioattivo naturale può accumularsi negli edifici provenendo dal sottosuolo. La ventilazione continua del vespaio ne favorisce la dispersione, riducendo le concentrazioni interne fino al 90% rispetto ai livelli iniziali.
  • Prevenire muffe e condensa: mantenendo un ambiente asciutto sotto il pavimento, il vespaio riduce drasticamente la formazione di muffe e funghi, che causano allergie e problemi respiratori oltre a danneggiare le superfici.
  • Migliorare l'isolamento termico: la camera d'aria riduce le fluttuazioni di temperatura tra il suolo e l'interno dell'edificio, abbassando i costi di riscaldamento e raffreddamento e migliorando l'efficienza energetica complessiva.
  • Proteggere dalla corrosione: l'umidità costante corrode le fondazioni in calcestruzzo e acciaio. Il flusso d'aria del vespaio prolunga la vita delle strutture portanti.
  • Attutire i rumori: l'intercapedine d'aria funziona anche come isolante acustico, riducendo i rumori esterni e le vibrazioni del terreno.
  • Permettere il passaggio di impianti: lo spazio vuoto facilita l'installazione di tubature di scarico e altre dorsali impiantistiche, mantenendo le pendenze necessarie per il corretto deflusso.

Realizzare un vespaio aerato è obbligatorio?

Non esiste una normativa nazionale che imponga in modo vincolante la realizzazione di un vespaio aerato in tutte le costruzioni. Tuttavia, molti regolamenti edilizi comunali lo richiedono esplicitamente in determinate situazioni.

Ad esempio, a Torino è obbligatorio un vespaio di almeno 30 cm per i locali abitati, mentre per i seminterrati commerciali si sale a 50 cm. Milano richiede 50 cm per seminterrati e sotterranei, riducibili a 25 con maggiore aerazione. Roma impone 30 cm nei semisottosuoli abitativi, e Rimini richiede 50 cm con superficie di aerazione pari almeno all'1/100 del vespaio.

Il vespaio diventa praticamente indispensabile in questi casi:

  • terreni umidi o con falda acquifera superficiale;
  • zone ad alta concentrazione di radon (aree prioritarie individuate dalle mappe nazionali);
  • edifici esistenti con problemi di umidità di risalita;
  • nuove costruzioni che devono rispettare gli standard di efficienza energetica.

Può non essere necessario quando l'edificio ha un piano interrato ventilato che funge già da barriera, oppure è dotato di platea impermeabilizzata in zone secche con basso rischio radon. Quando il solaio separa un ambiente riscaldato da uno non riscaldato, la coibentazione del vespaio diventa obbligatoria secondo il D.M. 26/06/2015, con limiti di trasmittanza termica che variano per zona climatica.

Realizzazione delle fondamenta di un edificio
Freepik

Come realizzare un vespaio aerato

La costruzione di un vespaio aerato va effettuata con criterio e segue una sequenza precisa di operazioni:

  • scavo e preparazione: il terreno viene scavato alla profondità necessaria e accuratamente livellato per garantire una base stabile e uniforme;
  • sottofondo in magrone: viene realizzato uno strato di calcestruzzo magro di circa 10 cm, che serve da base per i casseri;
  • posizionamento delle bocchette di ventilazione: le aperture che metteranno in comunicazione il vespaio con l'esterno vengono posizionate strategicamente lungo il perimetro;
  • montaggio dei casseri prefabbricati: gli elementi modulari vengono assemblati a incastro come un puzzle, creando l'intercapedine ventilata;
  • posa della rete elettrosaldata: l'armatura metallica viene posizionata sopra i casseri per rinforzare la soletta;
  • getto della soletta in calcestruzzo: uno strato di circa 4 cm di calcestruzzo viene fatto colare sulla struttura;
  • strati successivi: seguono la membrana impermeabile anti-radon, l'isolamento termico, il sottofondo di livellamento, la barriera al vapore, il massetto (eventualmente con impianto radiante) e infine la pavimentazione di finitura.

L'altezza finale e la complessità del sistema dipendono dalle caratteristiche del terreno e dalle prestazioni richieste; nei casi più critici, con elevate concentrazioni di radon, può essere necessaria una ventilazione forzata anziché naturale, con sistemi di aspirazione o immissione d'aria che permettono risultati superiori.

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