Ciclone in formazione nel canale di Sicilia, rischio forte maltempo in settimana sulle regioni del Sud
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Tra poche ore l'Italia dovrà di nuovo vedersela col brutto tempo, questa volta a partire dal Sud Italia. Non sarà una perturbazione atlantica come le altre, bensì un ciclone insidioso e ben organizzato che si svilupperà tra la Tunisia e la Sicilia. Forte maltempo investirà in pieno il Sud, alimentando un forte rischio per nubifragi, allagamenti e situazioni di rischio idro-geologico.

Forte maltempo in arrivo, ecco il ciclone

Ma occorre prima chiarire cosa succederà a grandi linee e cosa porterà allo sviluppo di questo ciclone. Non è la prima volta che si sviluppano cicloni mediterranei di questo tipo tra i Canali di Sardegna e Sicilia. Questo è uno dei tratti di mare più insidiosi, dove l'energia è molto elevata e soprattutto l'orografia del territorio favorisce lo sviluppo di basse pressioni che poi possono rapidamente evolversi e approfondirsi grazie al calore e all'energia rilasciata dal Mediterraneo stesso. 

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Piogge previste Giovedì 4 Dicembre Meteogiornale.it

La presenza della catena dell'Atlante sull’Africa settentrionale favorisce la formazione di queste basse pressioni orografiche che poi diventano responsabili di forte maltempo soprattutto al Sud Italia. È una dinamica che si ripete da sempre perché questo angolo di Mediterraneo rappresenta uno dei luoghi più favorevoli alla ciclogenesi di tutto il bacino.

In inverno, e persino a inizio dicembre, le acque del Mar di Sicilia e del Mar Libico conservano ancora una quantità impressionante di calore accumulato nei mesi precedenti. Quando una massa d’aria fredda, come quella atlantica in arrivo in questi giorni, entra in contatto con superfici marine così tiepide, il contrasto termico diventa enorme. Questo contrasto è il carburante principale che permette ai cicloni mediterranei di rafforzarsi rapidamente.

Depressione con piogge, temporali e scirocco

Nel corso della settimana andremo incontro proprio a una situazione di questo tipo: le fresche correnti atlantiche impatteranno sulla catena dell’Atlante tra Algeria e Tunisia, dando vita a una piccola depressione orografica la quale poi si immetterà nel Canale di Sicilia, dove si approfondirà in men che non si dica.

Ne verrà fuori un ciclone ben organizzato che da un lato sarà alimentato dalle correnti atlantiche più fredde in quota mentre dall’altro lato sarà alimentato dalle impetuose raffiche di scirocco che risaliranno dal basso Mediterraneo e dal Mar Libico.

Questo vento di scirocco sarà letteralmente impregnato di umidità ed energia, oltre che di pulviscolo desertico: tutta questa energia andrà a confluire all’interno di un vasto fronte temporalesco che attraverserà l’intero Mar Ionio per poi fiondarsi sulle nostre regioni del Sud Italia.

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Maltempo in direzione del sud Italia

È proprio l’interazione tra aria fredda in quota e aria calda e umida nei bassi strati che rende questi cicloni così potenti. Lo scirocco, attraversando per centinaia di chilometri un mare ancora caldo, si carica continuamente di vapore acqueo, rendendo le nubi più alte, più profonde e più esplosive.

In queste condizioni i temporali possono autoalimentarsi e rigenerarsi, dando luogo al fenomeno dei temporali autorigeneranti, capaci di rimanere fermi sulla stessa zona per molte ore, scaricando quantità d’acqua eccezionali.

Aree più a rischio Giovedì 4 Dicembre

Il tempo peggiorerà già nel corso di questo mercoledì sera su Calabria, Sicilia e Salento, ma l'apice del maltempo è confermato nella giornata di giovedì, quando temporali molto forti e persistenti potrebbero colpire:

  • Calabria settentrionale;
  • Basilicata e Puglia ionica.

Secondo gli ultimi aggiornamenti dei principali centri meteo, le piogge più consistenti potrebbero colpire:

  • arco ionico tarantino;
  • materano;
  • potentino;
  • cosentino;
  • crotonese.

Su questi settori potrebbero precipitare oltre 150 mm di pioggia, soprattutto a ridosso delle montagne dove sarà molto influente il fenomeno dello stau.

Il ruolo dello stau: perché alcune zone rischiano il doppio

Lo stau rappresenta uno dei principali amplificatori di precipitazioni dell’Italia meridionale. Quando lo scirocco, un vento caldo e carico di umidità, incontra una catena montuosa come l’Appennino lucano o calabrese, è costretto a salire di quota. Nel momento in cui la massa d’aria si solleva, si raffredda rapidamente e questo raffreddamento attiva la condensazione del vapore acqueo.

Il risultato è una produzione continua di nubi e precipitazioni, motivo per cui le zone sopravvento ai rilievi possono ricevere quantitativi anche tre o quattro volte superiori rispetto alle coste. In alta montagna, specie sul massiccio del Pollino e sul lato orientale della Sila, potrebbero precipitare oltre 200 mm tra mercoledì sera e giovedì mattina.

Accumuli che potrebbero degenerare in allagamenti, smottamenti e locali esondazioni dei torrenti. Tanta pioggia confermata anche sul Salento, sulla Puglia centrale e sul Foggiano, dove potrebbero cadere tra 20 e 70 mm di pioggia.

Vento forte e mareggiate

Oltre al forte maltempo e ai nubifragi bisognerà fare i conti anche con raffiche di scirocco oltre i 70 km/h, che colpiranno Puglia, Basilicata e Calabria ionica. Da non tralasciare le mareggiate che investiranno:

  • litorale crotonese;
  • cosentino;
  • metapontino;
  • tarantino

e si prevede mare forza 7, con possibili criticità costiere.

Il maltempo insiste fino a venerdì

Anche la giornata di venerdì potrebbe rivelarsi perturbata per il Sud Italia, soprattutto per la Puglia. Questo ciclone, infatti, potrebbe risalire lungo tutto il Mar Ionio per poi posizionarsi sul basso Adriatico, dove persisterebbe fino alle prime ore di sabato. La Puglia, soprattutto il versante adriatico, rischia quindi piogge a più riprese per oltre 48 ore consecutive, con accumuli complessivi molto abbondanti.

Tutta questa pioggia sarà senz’altro benefica per gli invasi del Sud, ancora in deficit, ma l’elevato rischio di fenomeni estremi invita alla prudenza. Piogge così intense, in brevi lassi di tempo, infatti, spesso non recano alcun beneficio ai terreni, ma solo danni, allagamenti e frane.

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