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Nessun sorpasso e nessuna maggioranza di sinistra. Le elezioni spagnole del 26 giugno 2016 hanno dimostrato che, come è successo lo scorso giovedi con il referendum sulla “Brexit”, i sondaggi spesso falliscono. Il Partito Popolare ha notevolmente migliorato i propri risultati rispetto al voto del 20 dicembre, il Psoe ha peggiorato quello che era già il peggior risultato della sua storia, Podemos è rimasto fermo e a Ciudadanos è costato l’accordo tra Albert Rivera e Pedro Sanchez.

Con il 100% dei voti scrutinati, il Pp è risultato essere il partito più votato in 40 delle 50 province. Il partito di Mariano Rajoy mantiene il primo posto con 137 seggi e 33.03% dei voti, il Psoe di Pedro Sanchez è al secondo posto con il 22.66% dei voti e 85 deputati, Podemos guidato da Pablo Iglesias è terzo con il 21,1% e 71 deputati. Il quarto posto è per Ciudadanos con 32 seggi e il 13.05% dei voti.

Inoltre, Esquerra Republicana de Catalunya (Erc) ha nove deputati, Convergencia democratica de Catalunya (Cdc) mantiene i suoi otto rappresentanti del 2015, il Pnv cinque e EH Bildu due. La coalizione Canarie mantiene un deputato. I risultati elettorali del 26 giugno confermano la fine del bipartitismo.

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