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Quando si ha una seconda casa e di conseguenza un secondo contratto per l’energia elettrica, si corre il rischio di pagare due volte il canone Rai? Innanzitutto, è necessario sottolineare che il versamento del canone Rai è dovuto una sola volta, a prescindere dal numero di immobili e/o dal numero di televisioni di cui è proprietario il contribuente. Ma vediamo i diversi casi.

Il canone Rai deve essere pagato una sola volta per ogni famiglia anagrafica, a prescindere dal numero di abitazioni possedute dai suoi membri, dal numero di contratti di fornitura di energia elettrica e dal numero di televisioni presenti nel (o negli) immobile/i. Se più di un componente della stessa famiglia anagrafica è titolare di un contratto della luce (ad esempi marito e moglie), il canone è dovuto quindi una sola volta; ma per evitare il doppio balzello sulla bolletta, uno degli intestatari della luce (è indifferente chi sia, per cui le parti possono mettersi d’accordo tra loro) dovrà inviare l’autocertificazione all’Agenzia delle Entrate, compilando il Quadro B del modello di dichiarazione sostitutiva.

Nell’ambito della stessa famiglia anagrafica, i soggetti conviventi pagano una sola volta il canone Rai, anche se sono proprietari di più immobili, se per ognuno di questi vi è un autonomo contratto della luce e se sono presenti più apparecchi televisivi.

Nel caso in cui un contribuente sia, nello stesso tempo, proprietario di due case e abbia sottoscritto, per entrambe, un autonomo contratto della luce, il canone Rai si paga una sola volta. All’atto della sottoscrizione di un’utenza elettrica, la società fornitrice chiede al contribuente se si tratta dell’abitazione principale o meno. Solo nel primo caso, le bollette da gennaio a ottobre vengono maggiorate con le rate del canone Rai. Se l’immobile viene dichiarato come “seconda casa” l’addebito non viene effettuato.

Nel caso in cui i proprietari delle due case siano soggetti diversi legati però da vincoli di parentela, se la residenza è la stessa il canone va pagato una sola volta, mentre se la residenza è differente il canone va pagato due volte.

Prendendo ad esempio il caso di moglie e marito, se ognuno dei coniugi è proprietario di una casa ma i due hanno mantenuto la residenza comune, il canone Rai è dovuto solo sull’abitazione principale. E’ necessario però inviare una autocertificazione all’Agenzia delle Entrate, tramite il modello apposito e compilando il quadro B, con cui si dichiara che il canone Rai è già pagato da un componente della famiglia anagrafica.

Nel caso in cui i coniugi abbiano residenza diversa, sono dovuti due autonomi pagamenti del canone Rai: uno per ciascun coniuge.

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