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Taglio delle pensioni, gli assegni penalizzati a giugno
GTRES

A giugno è in arrivo un taglio delle pensioni legato al nuovo meccanismo di rivalutazione del costo della vita. Vediamo quali pensionati pagheranno il conguaglio il prossimo mese.

Oltre all’ormai famoso e sbandierato taglio delle pensioni d’oro, infatti, l’ultima legge di Bilancio aveva stabilito anche un nuovo sistema di perequazione delle pensioni all’inflazione. Essendo stato applicato in ritardo dall’Inps, a giugno molti pensionati si vedranno trattenere le somme indebitamente erogate nei mesi scorsi.

Il nuovo sistema di calcolo è meno generoso sugli assegni superiori a 1.522,26 euro (tre volte il minimo) rispetto a quello applicato dall’Inps provvisoriamente nei primi tre mesi del 2019. Entrando nel dettaglio, chi percepisce fino a tre volte il minimo non vedrà variare l’assegno pensionistico, perché la rivalutazione al costo della vita era piena prima ed è rimasta tale (+ 1,1% per quest’anno).

Chi invece prende di più di 1.522 euro dovrà restituire, col conguaglio di giugno, piccoli importi, perché il nuovo sistema di perequazione su sei fasce con aliquote decrescenti al salire dell’assegno è leggermente penalizzante.

Sulle pensioni fino a 2mila euro al mese la trattenuta non arriverà a un euro. Su quelle tra 2mila e 2.500 euro sarà di circa 5 euro mentre sugli assegni superiori a 5mila euro il conguaglio sul trimestre gennaio-marzo salirà sui 25 euro.

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