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Smart working e congedo parentale covid-19 nel decreto rilancio
GTRES

Il decreto rilancio appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale ha introdotto importanti novità anche per quanto riguarda la proroga del congedo parentale covid 19 e lo smart working per i lavoratori dipendenti privati, mentre valgono le regole per lo smart working dei lavoratori pubblici previste dal decreto cura Italia.

Proroga congedo parentale covid-19

Tra le misure a sostegno delle famiglie in crisi per il coronavirus e contenuto nel dl rilancio c'è anche la proroga del congedo parentale per il covid- 19 che arriva a un totale di 30 giorni. Ad introdurre un congedo parentale straordinario per il covid era stato il decreto Cura Italia, ma i 15 giorni previsti dal decreto n 18/2020 del 17 marzo ora diventano 30 per i soggetti che non hanno ancora usufruito del congedo parentale per il covid-19.

Come funziona il congedo parentale Inps 2020?

Ma come funziona il congedo parentale Inps 2020? A chiarirlo è stata l'Inps. Secondo l'Istituto di previdenza sociale il congedo Covid-19 può essere fruito in maniera frazionata o continuativa da uno o entrambi i genitori e viene retribuito fino al 50% per i figli fino a 12 anni. Il congedo Inps 2020 non può essere fruito negli stessi giorni da entrambi i genitori, ma solo in modalità alternata tra gli stessi. Nei giorni in cui non si fruisce del congedo covid-19 si può fruire dei giorni di congedo parentale.

Smart working nel decreto rilancio

Lo smart working diventa un diritto nel decreto rilancio per i genitori di figli di età non superiore a 14 anni. E' possibile richiedere lo smart working sempre e quando l'altro genitore non usufruisca di strumenti di sostegno al reddito ovvero sia un "non lavoratore". ll diritto allo smart working previsto dal Decreto “Rilancio” è previsto per tutti i lavoratori dipendenti, con esclusione di collaboratori coordinati e continuativi (cococo) e di stagisti tirocinanti. La richiesta per lo smart working per i privati contenuta nel decreto rilancio vale fino alla fine dello stato di emergenza, ovvero fino al 31 luglio 2020.

Dipendenti pubblici nella fase 2

Lo smart working per i dipendenti pubblici nella fase 2 deve seguire le regole previste dal Decreto Cura Italia, all'articolo 87, che prevede che lo smart working sia la modalità ordinaria di svolgimento della prestazione lavorativa fino al termine dello stato di emergenza per il Covid-19 e non oltre il 31 dicembre 2020. È presente però una precisazione "le amministrazioni  si adeguano alle esigenze della progressiva riapertura di tutti gli uffici pubblici e a quelle dei cittadini e delle imprese connesse al
graduale riavvio delle attivita’ produttive e commerciali. A tal fine, organizzano il lavoro dei propri dipendenti e l’erogazione dei servizi attraverso la flessibilita’ dell’orario di lavoro, rivedendone l’articolazione giornaliera e settimanale, introducendo modalita’ di interlocuzione programmata, anche attraverso soluzioni digitali e non in presenza con l’utenza. Ulteriori modalita’ organizzative possono essere individuate con uno o piu’ decreti del Ministro per la pubblica amministrazione“.

 

 

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