Il presidente Mattarella gli affiderà il compito di formare un governo tecnico
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Mario Draghi al Quirinale: cosa succede adesso?
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Mario Draghi salirà al Quirinale alle 12 chiamato del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Dopo il fallimento delle trattative della ex maggioranza, l'ex governatore della Bce e uomo del celebre "whatever it takes", con ogni probabilità riceverà l'incarico di prossimo presidente del consiglio. Ma il destino di un governo tecnico dipenderà anche dalle scelte di Salvini e dei suoi alleati e della coalizione che appoggiava l'ex premier Conte.

Che dopo il probabile fallimento delle consultazioni del presidente della Camera Fico tra i partiti dell'ex maggioranza, la scelta potesse ricadere Draghi era un segreto di pulcinella. In un messaggio alla nazione, Mattarella ha scelto la strada dell'esecutivo di emergenza in un momento delicatissimo per le sorti del Paese con una profonda crisi economica e sociale e con la pandemia che non dà tregua. Ha fatto appello alle forze politiche perché conferiscano la fiducia a "un governo di alto profilo" che possa attuare misure contro il covid, organizzi la campagna vaccinale e scriva entro aprile il piano italiano per il Next generation Ue.

Con ogni probabilità Mario Draghi accetterà l'incarico di formare un governo tecnico, con "riserva", perché dovrà superare lo scoglio dei partiti in Parlamento. Il Movimento 5 Stelle ha già fatto sapere che non voterà la nascita di un governo tecnico, mentre il Pd sembra incline per il sí, consenso entusiasta da parte di Matteo Renzi indicato come unico causante della crisi in corso nel Paese. Per quanto riguarda le forze di centro-destra sembra probabile un appoggio da parte di Forza Italia, considerata la stima che ha sempre avuto Berlusconi per Draghi, mentre Salvini ha fatto sapere "che un esecutivo tecnico avrà i consensi del partito se Draghi fa sue le nostre proposte per rilanciare il Paese". Sembra incline al no invece Fratelli D'Italia.

Se Mario Draghi dovesse ricevere la fiducia sarebbe scontata la sua presenza per almeno un anno considerando che a fine luglio inzia il semestre bianco, l'ultimo dei sette anni di Mattarella, quando non è possibile sciogliere le Camere. Se invece dovesse fallire, resterebbe comunque in carica fino alle elezioni, il tempo di scrivere il programma  da presentare all'Europa entro aprile.

 

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