L'assegno unico e universale per i figli 2021 è legge. L'aula del Senato ha approvato in via definitiva - con 227 voti favorevoli, nessun contrario e sole 4 astensioni - il disegno di legge delega n. 1892, per riordinare, semplificare e potenziare il contributo a favore dei figli. Vediamo a chi spetta, l'importo e come richiedere l'assegno unico per figli 2021
Come funziona l'assegno unico per i figli 2021
Ma vediamo come funziona, a chi spetta e come richiedere l'assegno unico per i figli 2021. L'assegno unico e universale per i figli entrerà in vigore a partire dal 1º luglio ed è assegno riconosciuto mensilmente a partire dal settimo mese di gravidanza e fino al 21º anno di età. L'assegno unico per i figli non costituisce reddito imponibile, non viene conteggiato per la richiesta di prestazioni asociali agevolate, trattamenti assistenziali o altri benefici in favore di figli con disabilità.
L'importo in base all'Isee
L'importo consta di una parte fissa e una variabile riconosciuta in base al reddito Isee, con una maggiorazione a partire dal 3º figlio o con un figlio disabile a carico. In quest'ultimo caso se dopo il 21º anno di età il figlio rimane a carico dei genitori continua a percepire l'assegno, ma senza la maggiorazione per disabilità. In caso di genitori separati o divorziati verrà corrisposto al genitore affidatario o a entrambi, in parti uguali, in caso di affidamento congiunto.
Dal 18º al 21º anno d'età l'assegno unico verrà corrisposto direttamente al figlio per garantirne la maggiore responsabilità e indipendenza. Ma in questi ultimi tre anni potrà essere corrisposto solo nel caso in cui il figlio frequenti un percorso di formazione scolastica o professionale, un corso di laurea, svolga un tirocino, sia registrato presso un centro per l'impiego o un'agenzia per il lavoro. Nel caso in cui svolga attività professionale limitata verrà fissata una soglia limite di reddito che sia compatibile con l'assegno unico.
Come fare domanda per richiedere l'assegno unico per i figli 2021
Per poter fare richiesta dell'assegno unico per i figli nel 2021 i genitori dovranno essere cittadini italiani o di uno stato membro o se non appartenenti all'Unione europea, titolari di un permesso di soggiorno di lungo periodo o per motivo di ricerca, di lavoro, della durata minima di un anno. Deve essere residente in Italia da almeno due anni, anche se non continuativi, essere titolare di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o a tempo determinato con una durata di almeno due anni; vivere con figli a carico in Italia e pagare qui le tasse.
Le dichiarazioni di Licia Ronzulli
"L'approvazione del provvedimento sull'assegno unico familiare giunge un momento molto delicato in cui è indispensabile aiutare le famiglie e, al contempo, favorire la natalità che è ai minimi storici dall'Unità d'Italia, - afferma in una nota la presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia e l'Adolescenza, Licia Ronzulli. - Inoltre, la pandemia ha avuto un duro impatto sulle famiglie, soprattutto sulle mamme, molte delle quali sono state costrette a lasciare il lavoro per prendersi cura dei figli in didattica a distanza.
"Di certo l'assegno di 250 euro al mese contribuirà a calibrare la vita delle famiglie che avranno almeno la certezza di questa entrata ed è importante che questi aiuti possano finalmente arrivare a tutti, dai lavoratori dipendenti agli autonomi, passando per le partite Iva, superando alcune assurde disparità. Ciò posto, bisogna dire che ci sono delle cose che vanno migliorate, questo è solo l'inizio, sono le fondamenta di una casa ancora da costruire e che deve basarsi su un vero e proprio welfare per la famiglia. Adesso è importante procedere subito con una norma di salvaguardia per non rischiare ci siano famiglie che invece di essere favorite risultino danneggiate dal nuovo calcolo. Nessuno deve percepire di meno rispetto alle agevolazioni di cui gode adesso".
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