Dalle tutele in vista del passaggio al mercato libero, alle rinnovabili e all’eolico offshore
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In arrivo il decreto energia 2023. Il Consiglio dei ministri si appresta ad approvare un provvedimento volto a riformare il mercato domestico di luce e gas, in vista della fine del mercato tutelato che è prevista per il 10 gennaio 2024. Ci saranno anche misure relative alle energie rinnovabili e all’eolico offshore. Ad annunciarlo il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin, nel corso di un convegno a Roma al Gse.

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Mercato tutelato dell’energia, quando scade

La fine del mercato tutelato dell’energia è prevista per il 10 gennaio 2024. Con il decreto energia 2023 il governo Meloni vuole intervenire “nella liberalizzazione per le famiglie, in un momento in cui non c’è la certezza che il quadro geopolitico tenga e che quindi i prezzi possano essere previsti, perché l’energia per noi e ancora fortemente legata al gas, ci vuole cautela, come spiegato dal ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica.

Con l’addio al mercato tutelato di luce e gas, nel quale i prezzi vengono stabiliti dall’Arera, gli utenti che sono in regime di maggior tutela dovranno passare al mercato libero; se non lo faranno, si vedranno attribuire un operatore in automatico con il “Servizio a tutele graduali”, che durerà altri tre anni.

Il decreto legge, in particolare, punta a regolare il passaggio al mercato libero prevedendo maggiori tutele per gli utenti. Per evitare che le famiglie si trovino davanti a un aumento dei prezzi, un’ipotesi è che il governo stabilisca una proroga di sei mesi o un anno.

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Decreto energia, le misure per le rinnovabili e l’eolico

Il decreto legge interverrà anche “sulla definizione delle aree idonee per le rinnovabili e per l’eolico offshore”. In merito, Pichetto Fratin ha detto: “Dobbiamo produrre senza devastare il territorio”. 

Il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, in particolare, ha spiegato che a terra “è stato raggiunto un accordo con il Ministero della Cultura per una distanza minima di 3 km degli impianti dall’abitato e per l’installazione dei pannelli solari, e si sta definendo la questione delle aree agricole”; mentre in mare si sta valutando “come sia possibile inserire grandi piattaforme di eolico, fino a 50x50 chilometri”.

In conclusione, Pichetto Fratin ha fatto sapere che “nel decreto ci sarà anche l’apertura a possibili autocandidature per alcune realtà per il deposito di scorie nucleari”.

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