Ormai da qualche tempo, grazie a un accordo con la Banca d’Italia, l’Inps è in grado di fornire nel dettaglio le date di pagamento dell’assegno unico (i pagamenti arriveranno a partire dalla metà del mese). Scopriamo, nel dettaglio, quando viene pagato l’assegno unico a novembre 2023 a seconda delle diverse situazioni (quando è avvenuta la domanda, se ci sono state o meno variazioni sull’importo). Ecco tutto quello che c’è da sapere e le notizie dell’ultima ora.
Quando pagano l'assegno unico di novembre?
Il pagamento dell’assegno unico di novembre 2023 è in arrivo a breve. Ricordiamo che si tratta di una prestazione concessa su domanda (valida per un solo anno) prevista dal settimo mese di gravidanza e fino ai 21 anni (non ci sono limiti d’età per i figli con disabilità). C’è però differenza sulle date di pagamento tra gli assegni che non hanno subito variazioni nel mese precedente e quelli che, invece, sono cambiati per via di nuove condizioni del nucleo familiare.
L’Inps, intanto, ha comunicato che il pagamento dell’assegno unico a novembre verrà distribuito su tre giornate, ovvero 16, 17, 18 novembre per i nuclei famigliari per i quali non sono intervenute modifiche.
Mentre, gli assegni che hanno subito modifiche rispetto al mese precedente per via di cambiamenti delle condizioni del nucleo familiare verranno erogati dal 20 al 30 novemnbre. Chi invece sta per ricevere il primo pagamento, vedrà l'importo accreditato dall’Inps alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda.
L'Inps ha informato che c’è "la possibilità per i percettori di reddito di cittadinanza, dopo la sospensione o la cessazione, di continuare a ricevere l'assegno unico, fino a febbraio 2024, sulla stessa carta Rdc. In tal modo, l'utente dispone di un tempo congruo per comunicare la scelta delle modalità di pagamento dell'assegno unico, senza che eventuali ritardi nella presentazione della domanda possano compromettere il suo diritto".
Aumento assegno unico, a chi spetta
È previsto un aumento dei pagamenti per l’assegno unico già da giugno 2023. Si tratta di una maggiorazione che espetta ai nuclei con entrambi i genitori dipendenti (variabile in base all’Isee). I requisiti sono stati allargati e ora l’aumento spetta anche ai nuclei con genitori rimasti vedovi (come stabilito dal DL 48/2023 pubblicato in Gazzetta Ufficiale).
Nel dettaglio, l’assegno unico per i figli a carico viene maggiorato per un periodo di 5 anni nel caso in cui uno dei due genitori sia deceduto nell’anno di competenza in cui è riconosciuto il sussidio. L’aumento scatta d’ufficio nel caso di unico genitore lavoratore al momento della domanda e nel limite di godimento dell’assegno unico.
Da novembre 2023, inoltre, la presenza di omissioni o difformità nell’attestazione ISEE comporterà l’attribuzione degli importi minimi previsti dal decreto legislativo 29 dicembre 2021, n. 230.
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