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Si appresta ad entrare nel vivo la riforma del catasto. Dopo l'approvazione del decreto sulle commissioni censuarie, sarà infatti varato entro il mese di giugno quello per la definizione dei nuovi valori catastali. Il valore degli immobili non si baserà più sul numero dei vani, ma sulla superficie. 

Riforma del catasto, cosa cambia

La principale novità del decreto sui nuovi calori catastali sarà l'abbandono del criterio dei vani per quello della superficie. In questo modo i valori catastali saranno allineati ai valori economici reali. Gli immobili saranno divisi in due categorie: ordinari (tutti gli appartamenti), e speciali (ville, immobili signorili e artistici).

Le rendite e i valori patrimoniali per gli immobili saranno determinati utilizzando un algoritmo statistico per mettere in relazione il reddito e il valore medio ordinario di mercato con le caratteristiche dell'immobile e gli altri fattori in grado di aumentarne o diminuirne il valore complessivo.

Per i fabbricati speciale, le rendite si calcolereanno applicando saggi di redditività media ai valori patrimoniali. Ogni dieci anni sarà effettuata una revisione generale degli estimi, mentre con cadenza quinquennali saranno adottati coefficienti di adeguamento.

Riforma del catasto, le commissioni censuarie

Il primo decreto approvato aveva fissato le regole di composizione e funzionamento delle commissioni censuarie, che negli ultimi anni avevano perso di significato e che adesso torneranno a funzionare. A livello locale, sarà il presidente del tribunale locale ad occuparsi delle nomine dei presidenti delle commissioni e dei membri, questi ultimi in particolare (effettivi e supplenti) verranno scelti tra i nomi proposti da associazioni di categoria e ordini professionali (e designati dal prefetto) dall'agenzia delle entrate e dall'anci.

Ogni commissione locale (costituita da 6 componenti effettivi e 6 supplenti) sarà organizzata in tre sezioni: una si occuperà della revisione degli estimi, una seconda avrà competenza sui fabbricati, una terza sui terreni. La commissione centrale sarà costituita da 25 componenti effettivi, di cui 4 di diritto, e 21 supplenti, più il presidente, che sarà nominato con dpr su proposta del ministro dell'economia e previa delibera del consiglio dei ministri

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