Un emendamento alla legge di stabilità attualmente in discussione in Parlamento propone di togliere la prima casa dall'indicatore della situazione patrimoniale. La proposta punta a modificare i meccanismi di calcolo dell'Isee.
L'emendamento è stato presentato da Ap, primo firmatario Paolo Tancredi e che è stato segnalato dal partito alla commissione Bilancio. Il patrimonio immobiliare - viene proposto - non dovrà considerare "immobili ad uso residenziale adibiti ad abitazione principale, purchè non rientranti nei fabbricati di cui alle categorie catastali A9 e A10". In pratica si escludono le prime case, ma non quelle di lusso.
In attesa di sapere se la proposta passerà il vaglio delle Camere, è invece ormai certa la bocciatura dell'emendamento proposto da Anci e ripreso dal Pd che proponeva la creazione di un'unica imposta sulla casa, la cosiddetta Imi. La tassa, destinata ad accorpare Imu e Tasi, si sarebbe applicata a tutto il territorio nazionale, fermo restando la possibilità per le province autonome di Trento e di Bolzano di modificarla. A decidere le aliquote sarebbero stati ancora una volta i Comuni in uno spettro che va dall'8,6 all'11,4% per mille per i fabbricati (eccetto i rurali) e dal 5 al 7 per mille per ville e castelli. Sconto del 50% per la base imponibile degli immobili concessi in comodato d'uso.
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