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Tassa affitti brevi, il ricorso di Airbnb bocciato dal Tar del Lazio
GTRES

Brutte notizie per Airbnb che si è visto bocciare il ricorso presentato davanti al Tar del Lazio. Il tribunale ha infatti detto no alla sospensione della tassa sugli affitti brevi, diventata pienamente operativa il 16 ottobre, termine per il versamento delle prime ritenute d'acconto da parte degli intermediari immobiliari.

La pronuncia del Tar del Lazio

Secondo il Tribunale del Lazio, infatti, "non si palesano discriminatorie laddove esse ragionevolmente si applicano, per la parte relativa agli obblighi di versamento, solo agli intermediari che intervengono nel pagamento del canone di locazione". Ma non solo. Per quanto riguarda la comparazione tra i diversi interessi pubblici e privati coinvolti, secondo il Tar, "appare comunque prevalente l’interesse pubblico al mantenimento degli effetti del provvedimento in esame, al quale peraltro gli altri operatori del mercato si sono già adeguati". La Seconda Sezione si è pero' riservata il diritto di approfondire, in fase di merito, alcune questioni, anche di rilevanza comunitaria.

Aibnb dovrà quindi pagare le ritenute d'acconto sui guadagni percepiti dai proprietari di appartamenti affittati per brevi periodi che hanno concluso le locazioni attraverso il suo portale. E corre anche il rischio di dover pagare una multa salata per non aver rispettato la scadenza del 16 ottobre.

La reazione di Airbnb

Immediata la replica del portale, che ha fatto sapere che presenterà un ricorso al Consiglio di Stato. "Per quanto riguarda l'istanza cautelare, riteniamo di dover valutare, a nostra tutela e in ragione dei motivi di urgenza, l'opportunità di portare il caso all'attenzione del Consiglio di Stato", ha risposto Airbn in una nota. "Pur non concedendo la sospensiva, il Tar ha riconosciuto l'esistenza di aspetti meritevoli di ampia riflessione in sede di merito".

 

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