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Il bonus ristrutturazione è un ottimo modo per contenere le spese per i lavori in casa. Gli esperti di Fisco Oggi hanno spiegato i casi in cui la detrazione relativa alle spese per gli interventi di ristrutturazione (articolo 16-bis, Tuir) spetta anche al familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile sul quale vengono effettuati gli interventi.

La condizione per beneficiare del bonus è che abbia sostenuto le spese, che le fatture e i bonifici siano a lui intestati. Per familiari vanno intesi (secondo quanto previsto dall’articolo 5, comma 5, Tuir): il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado.

Per fruire della detrazione, è sufficiente che i familiari attestino, con una dichiarazione sostitutiva di atto notorio, di essere familiari conviventi (circolare n. 121 dell’11 maggio 1998, paragrafo 2.1).

Lo status di convivenza deve sussistere sin dalla data di inizio dei lavori, ma non è necessario che permanga per l’intero periodo di fruizione della detrazione (circolare n. 7/E del 27 aprile 2018, pagina 217). Si ricorda, infine, che non è richiesto che l’immobile oggetto dell’intervento sia adibito ad abitazione principale del proprietario o del familiare convivente.

La detrazione spetta anche se le abilitazioni comunali all’esecuzione dei lavori sono intestate al proprietario dell’immobile e non al familiare che usufruisce della detrazione (cfr circolare n. 50/E del 12 giugno 2002, risposta 5.1, circolare n. 24/E del  10 giugno 2004, risposta 1.10, risoluzione n. 184/E del 12 giugno 2002).

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