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Il mancato pagamento di una multa potrebbe anche portare al pignoramento della casa di proprietà. Lo ha stabilito una recente sentenza della Corte di Cassazione. Ma vediamo nello specifico quando si può rischiare questa sanzione per delle contravvenzioni insolute.

Ovviamente nessuno perde un tetto sopra la testa per pochi euro di multa, ma quando iniziano a sommarsi e gli interessi a crescere il rischio aumenta di pari passo. Con la sentenza n.20998/18 del 23 agosto 2018 la Suprema Corte ha stabilito i casi in cui si può procedere al pignoramento di una casa del debitore:

  • il debito deve essere superiore a 120mila euro;
  • la somma del valore degli immobili di proprietà del debitore deve superare 120mila euro;
  • l’agente della riscossione deve aver iscritto ipoteca almeno 6 mesi prima;
  • il debitore non deve, nel frattempo, aver chiesto una dilazione o pagato una parte del debito sino a portarla sotto la soglia di 120mila euro.

Così, se una persona contrae debiti per cartelle esattoriali superiori a 120mila euro, anche se dovute a tasse più multe insieme, rischia il pignoramento della casa. Non si può pignorare, però, la casa quando è l’unica di proprietà.

Inoltre, secondo la Corte, chi ha preso una multa per violazione del codice della strada, non può difendersi con il Fondo patrimoniale. In alcuni casi si può escludere il procedimento sui beni del fondo, soprattutto se il debitore prova che il mancato pagamento non sia dovuto al soddisfacimento delle esigenze familiari (estranee quindi alla destinazione d’uso del fondo).

In casi diversi da questo, ipotizzando quindi che le cartelle non siano state pagate solo a scopo elusivo, ci sarebbero gli estremi per far partire il procedimento esecutivo. 

Ai sensi del Codice civile, la sussistenza di un fondo patrimoniale costituito e annotato preclude a tutti i creditori e alla Riscossione l’esecuzione per debiti contratti fuori dei bisogni della famiglia. Quindi per la Cassazione, se un immobile è conferito in un Fondo patrimoniale, è pignorabile.

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