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flat tax partite iva 2020
Partite Iva, cosa cambia per la flat tax dal 2020 GTRES

Abolizione della flat tax al 20% per le partite Iva e fatturazione elettronica estesa al regime forfettario. Ecco cosa attende i lavoratori autonomi con la nuova legge di Bilancio 2020.

Regime forfettario, abolizione flat tax al 20%

Di concerto con la Commissione Europea, il Governo sta valutando la possibilità di apportare delle modifiche alla flat tax per i lavoratori autonomi. Il cosiddetto regime forfettario, che di tanto aiuto è ai liberi professionisti, potrebbe infatti essere ridotto alla sola aliquota del 15% per i redditi fino a 65 mila euro (tetto di ricavi introdotto dal precedente Governo e che il premier Conte si dice deciso a mantenere). Sarebbe invece abolita l’aliquota agevolata al 20% per i redditi da 65 a 100 mila euro, i quali rientrerebbero nel regime ordinario al 22% e con i relativi adempimenti fiscali.

Fattura elettronica anche per il regime forfettario

Adempimenti che riguardano principalmente l’emissione della fattura elettronica, incombenza che, in nome della lotta all’evasione e al controllo contro i falsi forfettari, potrebbe essere estesa anche a chi gode di un regime fiscale agevolato al 15%. Tale misura potrebbe interessare circa due milioni di partite Iva con regime dei minimi (al 5%) o agevolato (al 15%), compreso il 51,3% di nuove partite iva aperte nel 2019 a regime forfettario e i 285 mila professionisti che nel corso dell’anno hanno lasciato il regime ordinario per rientrare in quello agevolato.

Un simile cambiamento significherà ovviamente superlavoro per gli operatori che dovranno ulteriormente lavorare sodo sulle piattaforme messe a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per la fatturazione elettronica.

L’8,4 dei liberi professionisti potrebbe essere colpito dai cambiamenti del regime fiscale per i detentori di partita Iva, soprattutto nella fascia tra i 41 e i 50 anni. Gli esclusi under 30 potrebbero non raggiungere l’1% mentre l’impatto per gli over 65 potrebbe essere importante. Quanto all’impatto territoriale, le regioni maggiormente interessate potrebbero essere la Valled’Aosta, il Trentino Alto Adige, le Marche e il Piemonte, mentre la Lombardia, patria di imprenditori da oltre 100 mila euro di reddito, dovrebbe vedere poco di cambiato.

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