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Partita Iva aperta nel 2020, spetta il bonus affitti se l’attività è avviata
GTRES

Con una recente risposta a un interpello, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito i casi in cui un’attività con partita Iva aperta nel 2020 può fruire del credito d’imposta per le locazioni a uso non abitativo previste dal bonus affitti.

Con la risposta n.509/2020, infatti, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito i dubbi di un contribuente che ha aperto la partita Iva nel 2020 titolare di una ditta individuale nel settore della ristorazione (bar ed esercizi simili senza cucina). L’istante, che ha stipulato un contratto di locazione a uso commerciale, a causa dell'emergenza covid, non ha mai avviato la propria attività. Ad oggi, pertanto, l'impresa individuale risulta ancora inattiva.

L’istante, dal momento che non ha emesso nessuna fattura nei mesi di aprile e maggio 2020 non è nemmeno nelle condizioni di dimostrare il requisito relativo al calo di fatturato previsto dal decreto Cura Italia che ha introdotto il credito d’imposta al 60% del bonus affitti. Pertanto, il contribuente chiede se nell'ipotesi di mancato inizio dell'attività o di mancata emissione di fatture nei mesi di marzo, aprile, maggio 2019 possa rientrare nella fruizione di tale credito d'imposta.

Nella risposta, l’Agenzia delle Entrate sottolinea che il credito d’imposta previsto dal bonus affitti spetta solo se l'attività cui è destinato l'immobile in locazione è stata effettivamente avviata. Non è una discriminante quindi l’apertura della partita Iva nello stesso anno 2020. Tanto che, il contribuente, al momento di avvio dell'attività nell'immobile locato, anche se successivo ai mesi di riferimento del credito, potrà comunque recuperare "retroattivamente" il beneficio del bonus affitti (per gli immobili di categoria C/1).

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