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Niente bonus affitto per chi rimane fuori dal contributo a fondo perduto
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Nonostante il decreto Sostegni bis abbia allargato la platea degli aventi diritto al contributo a fondo perduto, non è cambiato il parametro fondamentale sui cui si basano i requisiti. Ovvero, il calo del fatturato prendendo come riferimento il 2019. Per questo, molti esercenti sono rimasti beffati, rimanendo anche senza il bonus affitto. Scopriamo perché.

Come base per calcolare il calo di fatturato, su cui si basa il requisito per l’accesso al contributo a fondo perduto e al bonus affitto, viene utilizzato il 2019 (l’unico anno non intaccato dall’effetto covid). Tuttavia, molti commercianti “esodati” sottolineano che sono rimasti chiusi per lavori di miglioramento delle strutture che, per di più, oltre alla perdita di guadagni hanno pesato anche con gli investimenti.

Ad accedere al contributo a fondo perduto, invece, sono state le imprese attive solo a partire dal 2020, le cosiddette start up, come sono state definite dalla normativa. Si tratta, in questi casi, di un contributo di mille euro a prescindere dal calo di fatturato dal 2020 in poi.

Ma non è tutto. Come si dice, “oltre al danno, la beffa”, per chi non rientra nei requisiti che danno diritto al contributo a fondo perduto del decreto Sostegni bis, che rinnova il bonus affitto per altri cinque mesi. Il credito d’imposta, infatti, non spetta a chi non riceve il contributo a fondo perduto (sempre per i confini segnati dal calo di fatturato, con il 2019 preso come base per il calcolo).

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