In tema di bonus ristrutturazione ed eredi, come ci si deve comportare? Le rate di detrazione possono essere usufruite anche dal secondo erede? A fare chiarezza è intervenuto il Fisco.
A Fisco Oggi, la rivista telematica dell'Agenzia delle Entrate, un contribuente ha domandato: "Per lavori di ristrutturazione realizzati nel 2017, un contribuente ha usufruito soltanto di due delle dieci rate di detrazione previste, poiché a dicembre del 2019 è deceduto. La moglie, unica erede a detenere l'immobile avuto in successione, ha potuto usufruire di altre due rate, dato che è deceduta a fine 2021. A partire dalla prossima dichiarazione dei redditi può continuare a richiedere le sei restanti rate il figlio, anche se non utilizzerà l'immobile ereditato come abitazione principale?"
A quanto pare, no. Quando si parla di bonus ristrutturazione ed eredi, il secondo erede non può beneficiare della detrazione. Il Fisco ha ricordato che a chiarirlo è stata la stessa Agenzia delle Entrate con la risposta n. 612/2021, affermando: "In caso di decesso dell'erede che ha acquisito le quote di detrazione non fruite dal de cuius che ha sostenuto le spese agevolabili, le quote residue non si trasferiscono al successivo erede".
Questo vuol dire che, se viene a mancare "l'erede che per primo era subentrato nel diritto alla detrazione, si interrompe il passaggio dell'agevolazione all'erede successivo, a prescindere dal fatto che quest'ultimo utilizzi l'immobile acquisito per successione ad abitazione principale".
In conclusione, il Fisco ha ricordato che la medesima cosa accade "in caso di vendita o donazione da parte dell'erede che ha la detenzione materiale e diretta del bene: le quote residue della detrazione da questi non fruite non si trasferiscono all’acquirente o al donatario".
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