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Agevolazione prima casa under 36: come funziona la nomina del genitore
GTRES

L'agevolazione per l'acquisto prima casa da parte di un giovane under 36 si può applicare anche se a cominciare la compravendita è un suo genitore; occorre però che questi "nomini" il figlio come beneficiario. Ecco come funziona la nomina da parte del genitore per il bonus casa under 36.

Con la risposta n. 261 dello scorso 11 maggio, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che il bonus prima casa per i giovani under 36 si può ottenere anche come conseguenza di “contratto per persona da nominare”, fattispecie regolata dall’articolo 1401 e seguenti del Codice Civile.

In particolare, il caso è quello relativo ad un genitore che stipula un contratto preliminare di acquisto da impresa costruttrice “per sé o per persona da nominare”, nominando poi, appunto, il proprio figlio (minore di 36 anni al momento del rogito) per la finalizzazione della compravendita. Nel caso esaminato, il padre ha pagato caparre e acconti, intestandosi tutte le fatture, per poi nominare espressamente il figlio come controparte effettiva del contratto.

La domanda del figlio è quindi se l’Iva relativa alle fatture intestate al padre possa rientrare nel beneficio previsto dall’agevolazione prima casa under 36; la risposta dell’Agenzia delle Entrate sottolinea che l’agevolazione resta valida anche quando il beneficiario è tale perché nominato come controparte di un contratto “per persona da nominare”.

La condizione è però che nell’atto di compravendita siano chiaramente indicati gli acconti pagati dal nominante (il padre) con relativo metodo di pagamento ed estremi delle fatture.

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