La delega sul conto corrente è una procura, con cui si concede a terzi la possibilità di effettuare alcune operazioni: ecco quali.
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Salvadanaio, delega sul conto corrente
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Come funziona la delega sul conto corrente e, soprattutto, quali sono i poteri che vengono garantiti al delegato? È una domanda più che lecita, quando si è in procinto di concedere a terzi la possibilità di accesso ai propri conti, affinché di fatto vengano gestiti per procura.

In linea generale, la delega sul conto corrente è la procura che permette a soggetti terzi di operare come rappresentanti del titolare dello stesso conto. Richiede che la persona prescelta, ovvero il delegato, si rechi presso la banca insieme al titolare affinché possa depositare la propria firma e la copia dei propri documenti anagrafici. È utile sapere che, in alcuni casi, la delega può teoricamente rimanere valida anche alla morte dello stesso titolare, tuttavia il delegato dovrà attenersi alle leggi su come operare sul conto corrente in caso di successione.

Cosa significa avere la delega sul conto corrente?

La delega sul conto corrente è uno strumento, previsto da tutti gli istituti di credito, che permette al titolare del deposito di garantire a un soggetto terzo di operare come suo rappresentante sul suo stesso conto. Si tratta di una vera e propria procura, di cui viene redatto un verbale di delega, pertanto è regolata dagli articoli 1392 e successivi del Codice Civile.

Così come già accennato in apertura, richiedere la delega sul conto corrente è un’operazione abbastanza semplice. È infatti necessario che:

  • il delegante e il delegato si rechino in banca e, dopo la presentazione di un valido documento d’identità e del codice fiscale, firmino l’atto di autorizzazione richiesto dall’istituto di credito;
  • se il conto corrente in oggetto è cointestato, la procedura di firma prevede la presenza di tutti i titolari del deposito, quindi la loro piena approvazione.
Firma della delega sul conto corrente
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È utile ricordare che il titolare del conto corrente può nominare anche più di un delegato, purché vi sia sempre la registrazione della firma sull’atto di autorizzazione presso la banca. Ma in che modo la persona prescelta può operare sul conto?

Cosa può fare il delegato sul conto corrente?

Come già visto, la delega è una vera e propria procura verso un terzo soggetto, sottoscritta presso la banca e dalla valenza del tutto analoga a quella di un contratto. In base agli accordi presi, di conseguenza, la persona delegata potrà:

  • operare senza grandi vincoli sul conto corrente, in questo caso si parla di lega a firma disgiunta;
  • attenersi alle operazioni sottoscritte nell’accordo, qualora il titolare del conto avesse deciso di garantire una delega parziale. Si è quindi in presenza di una firma congiunta, che richiede che alcune operazioni siano sempre preventivamente autorizzate dal delegante;
  • impostare un massimale per le operazioni, che prevede l’autorizzazione da parte del delegante per le cifre che superano questa soglia. In questo caso, si parla di firma mista.

Di norma, in presenza di un accordo senza particolari vincoli, il delegato avrà quindi la possibilità di occuparsi di tutte le operazioni ordinarie sul conto corrente. Ad esempio:

  • eseguire pagamenti e prelievi;
  • emettere e incassare assegni;
  • pagare bollettini, MAV, Modelli F24 e via dicendo;
  • emettere bonifici ordinari, istantanei e urgenti;
  • versare denaro contante allo sportello.

Allo stesso modo, la persona prescelta dal titolare non ha invece facoltà di occuparsi delle operazioni straordinarie sul conto corrente, poiché riceve una procura ma non ottiene poteri pari a quelli del titolare. Di conseguenza, il delegato ad esempio non potrà:

  • chiudere il conto;
  • sottoscrivere nuovi contratti con la banca;
  • determinare a sua volta dei delegati.

Che differenza c’è tra il conto cointestato e una delega?

Nell’apprendere quali siano i poteri garantiti sul conto corrente a un delegato, è naturale chiedersi quale sia la differenza tra la delega e il conto corrente cointestato. D’altronde, in assenza di particolari vincoli, il soggetto terzo può approfittare di possibilità molto estese.

Tuttavia, vi è una sostanziale e fondamentale differenza che regola questi due rapporti e le relative modalità d’accesso al conto corrente:

  • il cointestatario è a tutti gli effetti uno dei proprietari del conto corrente;
  • il delegato, invece, non ha diritti di titolarità sullo stesso conto.

Questo significa che il cointestatario può operare completamente sul conto, anche chiudendolo o stringendo un nuovo contratto con la banca, naturalmente rispettando i vincoli di legge sui diritti e i doveri di ogni singolo cointestatario.

Quanto dura una delega per la banca?

La delega sul conto corrente può avere una durata variabile e, di norma, non è eterna. Nella maggior parte dei casi, infatti:

  • il proprietario del conto sceglie quanto a lungo mantenere la delega e, come facile intuire, può chiederne la cessazione in qualsiasi momento. È utile sapere che, in caso di conto cointestato, la revoca può essere richiesta anche solo da uno dei titolari;
  • in sede di accordo, le parti possono fissare anche una durata prefissata della delega. Ad esempio di sei mesi, mentre il proprietario del conto si trova momentaneamente all’estero;
  • di norma, la delega stessa si estingue in caso di morte del titolare o, ancora, di incapacità ad agire.
Contratto di delega
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Eppure, così come accennato in apertura, vi sono alcuni specifici casi in cui il delegante può mantenere il suo status anche al sopraggiunto decesso del titolare. La delega del conto corrente in caso di morte può essere infatti mantenuta per il conto intestato, se gli altri proprietari superstiti non hanno obiezioni in merito. Ovviamente, sempre come già suggerito in apertura, l’operante dovrà sempre attenersi alle norme relative alla successione e, fatto non meno importante, evitare di danneggiare con le proprie azioni i legittimi eredi.

Quali sono i rischi della delega?

Compreso il funzionamento della delega sul conto corrente, e le modalità di richiesta o cessazione, è utile soffermarsi sui rischi che questa possibilità comporta. 

Come facile intuire, il rischio maggiore è quello di dover gestire un delegato malintenzionato, che opera prelievi indebiti per il proprio tornaconto personale. Per quanto legalmente il soggetto terzo non possa fare operazioni non autorizzate, in qualità di semplice rappresentante del titolare, un delegato malintenzionato potrebbe:

  • effettuare prelievi non giustificati, ad esempio per spese personali;
  • effettuare bonifici, versamenti o pagamenti per questioni sempre personali;
  • evitare di versare sul conto denaro contante a lui affidato da terzi, che spetterebbe al proprietario.

È bene sottolineare che la banca non è responsabile del comportamento scorretto del delegato e, pertanto, il titolare che vuole far valere i propri diritti si dovrà affidare alla giustizia. Si potrebbe infatti configurare il reato di appropriazione indebita, come da articolo 646 del Codice Penale, se gli accordi di delega non vengono rispettati.

Ovviamente, se si ha il sospetto che il soggetto a cui si è concessa la delega non stia operando correttamente, è necessario chiedere la revoca immediata alla banca e affidarsi a un legale per tutti i successivi e necessari passaggi.

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