Tutto sul codice tributo DM10: di cosa si tratta, a cosa serve e come usarlo nel modello F24 per i contributi previdenziali INPS
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Nell’ambito del sistema fiscale italiano ci sono numerosi codici tributo che servono a identificare in modo univoco la tipologia di versamento che si effettua in favore dell’Erario per le imposte, le tasse e i contributi dovuti. Ciascun codice tributo può essere numerico o alfanumerico e deve essere inserito nella giusta sezione dell’F24.

Tra i tanti segnaliamo il codice tributo DM10, che si riferisce al pagamento o alla compensazione, nella sezione INPS del modello F24, dei contributi previdenziali dovuti per i lavoratori dipendenti. Scopriamo di più su questo particolare codice tributo, con un’attenzione particolare alla compilazione del modello F24. 

Cos’è il codice tributo DM10?

Il codice tributo DM10 è un particolare codice utilizzato per il versamento dei contributi previdenziali dovuti all'INPS tramite il modello F24. La sigla “DM” sta per denuncia mensile e il numero 10, invece, si riferisce alla versione del modello. Ad utilizzare il codice DM10 sono principalmente i datori di lavoro e più in generale le aziende. 

Tramite questo codice tributo si regolarizzano i versamenti contributivi, derivanti dalle denunce mensili effettuate tramite il modello UNIEMENS, precedentemente noto come modello DM10/2. Quest’ultimo è stato introdotto a partire dal 2004, dopo che è stata resa obbligatoria la presentazione telematica delle denunce contributive mensili. Dal 2010 il flusso DM10 è stato unificato con quello Emens nella denuncia UNIEMENS, nella quale si trovano tutte le indicazioni retributive, contributive e di conguaglio di ciascun lavoratore dipendente. 

Il modello DM10 deve essere presentato anche in caso di saldo uguale a zero, ossia quando coincidono le somme a credito e a debito. Per il versamento del saldo del DM10 bisogna provvedere entro il giorno 16 del mese successivo a quello al quale ci si riferisce, quindi ad esempio per il mese di marzo bisognerà effettuarlo entro il 16 aprile. Qualora la scadenza dovesse coincidere con un sabato o un giorno festivo, il pagamento slitterà al primo giorno feriale utile. 

Cosa significa il codice DM10 O00M?

Nel modello DM10 si trova tra gli altri il codice O00M, utilizzato per indicare specifiche voci contributive o particolari causali di versamento. Nel dettaglio, il codice DM10 O00M è uno di quelli usati per i lavoratori dipendenti che nel mese di riferimento si trovano sotto il minimale per diversi motivi, quali malattia, maternità, aspettativa o infortunio. Se il lavoratore è part-time si procede alla dichiarazione sul DM10 con il codice O e le retribuzioni ridotte di questi dipendenti sono indicate con il codice DM10 O00M. 

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Cosa significa il codice INPS 10?

Per poter indicare con esattezza cosa significa il codice 10 usato dall’INPS, è necessario definire il contesto nel quale viene utilizzato, in base al quale può assumere significati differenti. Nella gestione IVS per artigiani e commercianti, il codice 10 si usa per identificare il titolare di un’impresa. Se si parla, invece, del modello DM10, il suddetto codice serve a indicare il tipo e la qualifica del lavoratore e in particolare l’operaio, mentre si utilizza il codice 11 per designare l’impiegato. 

Codice tributo DM10: guida alla compilazione del modello F24

Dopo aver visto cos’è il codice tributo DM10 e come si usa, guardiamo da vicino al modo in cui si compila il modello F24 per effettuare il versamento dei contributi dovuti all’ente previdenziale. La sezione dell’F24 da considerare è quella “INPS”, da riempire come segue: 

  • codice sede: inserire il codice della sede INPS di competenza, ossia presso cui è aperta la posizione contributiva aziendale;
  • causale contributo: scrivere il codice "DM10";
  • matricola INPS/codice INPS: riportare la matricola INPS dell'azienda rappresentata da 10 caratteri numerici;​
  • periodo di riferimento: scrivere il mese e l'anno di competenza dei contributi versati, utilizzando rispettivamente due e quattro cifre;
  • importi a debito versati: segnare l'importo dei contributi dovuti al netto di eventuali crediti.

Come funziona il ravvedimento con il codice tributo DM10

Come nel caso di altri tributi, può capitare che contributi previdenziali siano pagati in ritardo rispetto alla scadenza prevista. In tal caso sarà importante provvedere quanto prima a regolarizzare la propria posizione, utilizzando appositi codici tributo, come quello DMRA, da inserire nella voce “causale” del modello F24. 

Il codice DMRA è utilizzato per le note di rettifica a debito nei confronti dell’INPS e in particolare per quelle esposte sul cassetto previdenziale e per quelle notificate e versate entro la scadenza. Il caso opposto a quello di tardivo pagamento è dato da un eventuale credito che emerge in favore del datore di lavoro, in conseguenza del quale è emessa una nota di rettifica a credito, utilizzando in questo caso il codice DMRP

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Quando si usa il codice tributo 1001

Infine, vediamo cos’è il codice tributo 1001, adoperato spesso insieme al codice tributo DM10. Il codice tributo 1001 che si usa per il versamento dell’Irpef riguardante la ritenuta alla fonte sui redditi di lavoro dipendente e assimilati. Sono incluse anche le ritenute su retribuzioni, trasferte, pensioni, mensilità aggiuntive e relativi conguagli. 

Ad utilizzare il codice tributo 1001 è il datore di lavoro che, agendo in qualità di sostituto di imposta, deve preoccuparsi di versare l’importo dovuto entro il giorno 16 del mese successivo a quello in cui sono state effettuate le ritenute fiscali. Per il versamento utilizzando il codice tributo 1001, è necessario compilare la "Sezione Erario" del modulo.

Nel dettaglio, alla voce “Imposte dirette - IVA ritenute alla fonte e altri tributi e interessi”, bisogna inserire “1001” nella casella tributo, lasciando vuoto invece il campo “Rateazione/regione/prov/mese rif:.​ In corrispondenza dell’anno di riferimento va indicato l’anno d’imposta al quale si riferiscono le ritenute e nelle casella “importi a debito versati” si dovrà specificare l’importo delle ritenute operate. 

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