Come fare la detrazione delle spese di trasporto per abbonamenti ai mezzi pubblici nel Modello 730/2025 ai fini del rimborso Irpef
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Ragazza paga il titolo di viaggio con il cellulare
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La legge di Bilancio 2018 ha introdotto una detrazione ai fini dell’Irpef del 19% sulle spese sostenute per comprare abbonamenti ai mezzi di trasporto locale, regionale e interregionale, da esercitare nel Modello 730 entro un limite massimo di 250 euro all’anno. Le successive Manovre hanno confermato l'agevolazione fiscale. A tal proposito, si può fare riferimento a quanto prevede la legge circa i titoli di viaggio, le percentuali di sconto e le modalità da osservare per riportare le spese di trasporto nel 730, anche per quanto riguarda i figli e i familiari a carico.

Quali spese per il trasporto pubblico sono detraibili nel 2025

Tra le varie spese da riportare nel Modello 730/2025 per richiedere la detrazione Irpef, rientrano anche quelle del trasporto pubblico. Ci si riferisce all’attivazione di abbonamenti per utilizzare i mezzi pubblici locali, regionali e interregionali, che permettono al possessore del titolo di effettuare un numero illimitato di viaggi distribuiti su più giorni, oppure su uno specifico percorso o sull’intera rete in un periodo delimitato da un inizio e da una fine.

A tal proposito, gli abbonamenti la cui spesa si riporta più frequentemente in detrazione riguardano quelli di durata settimanale, mensile o annuale, per utilizzare treni, autobus, tram e metropolitane, anche per tragitti che interessano regioni differenti.

Fare calcoli
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Quali spese di trasporto non rientrano nel modello 730

Non rientrano tra le spese detraibili, invece, i biglietti orari e giornalieri e quelli che hanno una durata a tempo (per esempio, di uno, due o tre giorni). Non si possono conteggiare tra le spese da portare in detrazione nemmeno le carte integrate di trasporto, concernenti pacchetti che uniscono i trasporti ad altri servizi, come per esempio l’ingresso nei musei.

Dalla detrazione delle spese di trasporto degli studenti universitari devono essere esclusi i viaggi ferroviari, come chiarito dall’Agenzia delle Entrate sulle spese per l’istruzione universitaria.

Sono escluse dall’agevolazione fiscale anche le spese di trasporto già rimborsate dal datore di lavoro a sostituzione di premi e, pertanto, indicati nella Certificazione Unica 2025. Su questi esborsi spetta una detrazione solo sulla quota di spesa non coperta dal rimborso del datore.

Quanto si può detrarre per le spese di trasporto

In assenza di un bonus trasporti dal 31 dicembre 2023, anche nel 2025 si può puntare alla detrazione fiscale del costo degli abbonamenti ai mezzi pubblici. Il limite del relativo esborso è rimasto invariato rispetto agli anni passati ed è pari a 250 euro, somma massima sulla quale si applica l’aliquota del 19%. 

Pertanto, il rimborso Irpef non può andare oltre la cifra di 47,50 euro. Nel tetto rientrano anche eventuali spese di trasporto inserite nel Modello 730 a favore di familiari a carico.

Rimane indetraibile, invece, ai fini della dichiarazione nel Modello 730, la quota delle spese di trasporto che eccede il massimale di 250 euro. Pertanto, se un contribuente ha speso nel 2025 la somma di 150 euro per gli abbonamenti ai mezzi di trasporto e la stessa somma per un familiare a carico, il limite massimo rimane di 250 euro con un rimborso, ai fini dell’Irpef, di 47,50 euro. Rimane indetraibile la quota eccedente, pari a 50 euro.

Dove inserire le spese di abbonamento ai trasporti nel 730

Come per altri esborsi, quali quelli sanitari, anche le spese di trasporto sostenute nel 2024 per gli abbonamenti ai mezzi pubblici potrebbero essere già presenti nel Modello 730 precompilato

Ciò avviene in quanto gli enti che si occupano del trasporto pubblico hanno l’obbligo di comunicare le informazioni relative alle spese effettuate dai contribuenti all’Agenzia delle Entrate. 

Di conseguenza, il totale di queste spese può essere ricercato direttamente sul modello reperibile sul portale dell’Agenzia delle Entrate nel periodo di presentazione della dichiarazione dei redditi.

Spese di trasporto, cosa fare se non si trovano nel 730 precompilato

In ogni caso, se tali spese non dovessero figurare nel documento, il contribuente può compilare il rigo specifico nel 730 da E8 a E10, dedicato alle spese di trasporto della Sezione I del 730. 

Il codice da utilizzare sulle spese di trasporto nel Modello 730 è il "40", riguardante proprio le "spese sostenute per l'acquisto di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale, regionale e interregionale".

Pagamento mezzi pubblici con carta
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Quali documenti devono essere conservati

Particolare attenzione deve essere posta dai contribuenti sulla conservazione dei documenti che provano l’avvenuto acquisto degli abbonamenti. Infatti, per il 2025 si prescrive la tracciabilità dei mezzi di pagamento delle spese di trasporto ai fini della detrazione nel 730 mediante conservazione:

  • del titolo, che deve riportare la data di inizio e di scadenza del viaggio;
  • della ricevuta che consenta di attestare l’avvenuto pagamento del titolo di viaggio;
  • dello scontrino di avvenuta transazione per gli abbonamenti elettronici.

Inoltre, le spese di trasporto che possono essere portate in detrazione sono quelle sostenute nel 2024, applicando il criterio di cassa. Pertanto, a prescindere dal periodo di validità dell’abbonamento, è necessario che la spesa sia stata sostenuta dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 per la detraibilità nel Modello 730 del 2025.

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