Non hai ricevuto il rimborso del 730? Ecco come verificare i pagamenti, i motivi del ritardo e le soluzioni da adottare.
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Ogni anno milioni di contribuenti, dopo la presentazione della dichiarazione dei redditi, attendono durante l’estate il famoso rimborso IRPEF, ossia la restituzione, direttamente in busta paga o nel cedolino della pensione, delle imposte pagate in eccesso. A volte però può accadere di non ricevere nei tempi previsti le somme spettanti e scatta così una serie di domande sul rimborso 730 non arrivato. Come sapere se è in pagamento e perché non è ancora arrivato? A chi rivolgersi per avere chiarimenti in merito al mancato rimborso 730?

In che mese arriva il rimborso 730?

I contribuenti che presentano la dichiarazione dei redditi con il modello 730 sono soliti attendere il rimborso fiscale derivante da detrazioni, deduzioni o ritenute eccedenti. Questo credito si matura quando sono state versate più imposte del dovuto, mentre in caso di debito scatteranno le trattenute o bisognerà saldare il conto al Fisco tramite versamenti con il modello F24. 

Ma, in definitiva, quando arriva il rimborso 730 dall’Agenzia delle Entrate? Si può rispondere che la tempistica dipende da vari fattori: la data di invio della dichiarazione, la tipologia di contribuente, ossia se lavoratore dipendente o pensionato, la presenza o meno di un sostituto di imposta. Nella tabella l’indicazione sul mese di arrivo del rimborso 730 per lavoratori dipendenti e pensionati che hanno un sostituto di imposta:

Presentazione del 730Data rimborso per lavoratori dipendentiData rimborso per pensionati
Entro il 31 maggioluglioagosto
Dall’1 al 20 giugnoagostosettembre
Dal 21 giugno al 15 lugliosettembreottobre
Dal 16 luglio al 31 agostoottobrenovembre
Dall’1 al 30 settembrenovembredicembre

Quando il modello 730 è presentato senza sostituto di imposta, allora le eventuali somme a credito sono rimborsate dall’Agenzia delle Entrate direttamente sul conto corrente del contribuente. In questi casi, però, cambia la tempistica che diventa più lunga e bisogna attendere dicembre, ma questa non è una data fissa di quando arriva il rimborso del 730 dell’Agenzia delle Entrate senza sostituto di imposta, visto che eventuali controlli potrebbero portare a ritardi nella liquidazione della somma, tanto da slittare anche fino a marzo.

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Come sapere se il rimborso 730 è in pagamento?

Ci sono diversi strumenti utili per capire se il rimborso 730 è già in lavorazione e prossimo all’accredito. In primis, a seconda che si tratti di un lavoratore dipendente o di un pensionato, sarà utile controllare rispettivamente la busta paga o il cedolino della pensione, per verificare se è già stato liquidato e in tal caso sarà presente con la voce “conguaglio Irpef a credito”

In secondo luogo, accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate tramite l’area riservata si può verificare lo stato della propria dichiarazione e dei rimborsi, mentre per i pensionati la verifica è possibile direttamente nel portale INPS, nella sezione relativa al proprio cedolino pensione.

Rimborso 730: verifica nel cassetto fiscale

Uno strumento molto utile per verificare lo stato del rimborso 730, per i lavoratori dipendenti con o senza sostituto di imposta, è il cassetto fiscale, raggiungibile collegandosi al sito dell’Agenzia dell’Entrate. Una volta entrati in quest’area, bisognerà cliccare “consultazioni” e poi “dichiarazioni fiscali”, in cui si potrà cercare la voce relativa al modello 730/2025 e verificare lo stato della dichiarazione e dell’eventuale rimborso. 

Come vedere il rimborso 730 sul sito INPS

Per i pensionati la piattaforma di riferimento è quella dell’INPS: accedendo al portale dell’ente tramite SPID, CIE o CNS, nella sezione “Prestazioni e servizi” si deve cercare il servizio “Cedolino pensione e servizi collegati”. Sarà sufficiente consultare il cedolino di agosto o settembre, o dei mesi successivi in caso di ritardo, e controllare la voce “Conguaglio da dichiarazione dei redditi”.

Perché non mi è ancora arrivato il rimborso?

Può capitare che il rimborso 730 non sia arrivato a luglio o nel mese atteso dal contribuente, che si pone così l’inevitabile domanda: come mai non è arrivato l’accredito nella busta paga o con la pensione? Ci sono diversi motivi per cui il rimborso 730 può tardare: 

  • dichiarazione presentata in ritardo: l’invio del modello 730 oltre determinate date può far slittare il rimborso di un mese, anche per un solo giorno di ritardo;
  • problemi con il sostituto di imposta: il datore di lavoro o l’ente pensionistico possono tardare a recepire il conguaglio e ciò comporta uno slittamento ai mesi successivi della liquidazione del credito. Se, invece, il sostituto di imposta non ha sufficiente capienza fiscale, il rimborso può essere pagato il mese seguente, o recuperato nel 730 dell’anno successivo, previa indicazione nella CU, oppure essere richiesto direttamente all’Agenzia delle Entrate, con tempi di pagamento più lunghi;
  • assenza di sostituto di imposta: chi presenta il 730 senza sostituto di imposta, riceverà il rimborso previsto a partire da dicembre e non il mese successivo all’invio del modello;
  • errori nella dichiarazione: dati anagrafici o bancari errati possono bloccare la procedura, con conseguente sospensione o ritardo del rimborso;
  • verifiche su dati e procedure: in presenza di anomalie, quali incongruenze nei dati dichiarati, o di importi a credito superiori a 4.000 euro, l’Agenzia delle Entrate può avviare verifiche che rallentano i tempi, con il rimborso che può arrivare entro 6 mesi dalla scadenza di presentazione del 730;
  • debiti con il Fisco: per chi ha cartelle esattoriali, l’Agenzia delle Entrate può proporre una compensazione forzosa e il rimborso, quando superiore a 500 euro, viene usato per la riduzione o il saldo dei debiti. Se la proposta è rifiutata, scatta la sospensione del rimborso 730 fino al 31 dicembre dell’anno successivo.
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Chi chiamare per mancato rimborso 730?

Quando il rimborso 730 tarda ad arrivare, è bene sapere a chi rivolgersi per chiedere informazioni e questo dipende da chi avrebbe dovuto effettuare l’erogazione del credito. Chi non ha un sostituto di imposta, si deve rivolgere direttamente all’Agenzia delle Entrate, chiamando uno degli uffici territoriali o telefonando ai servizi di assistenza attivi dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 17: 

  • 800.90.96.96 numero verde da rete fissa;
  • 06 97617689 da cellulare;
  • 0039 0645470468 dall’estero.

Per chi, al contrario, ha un sostituto di imposta, il primo interlocutore da chiamare è il datore di lavoro, rivolgendosi in particolare in particolare all’ufficio paghe o alle risorse umane. Nel caso dei pensionati, si può telefonare alla sede più vicina o al contact center multicanale dell’INPS, raggiungibile dal fisso al numero 803.164 e da cellulare allo 06 164 164.

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