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Milano per una settimana diventa il centro del mondo della moda, ma non è la sola città esportatrice. I numeri del business.

Quanto vale il business della moda a Milano

La settimana della moda di Milano coinvolge circa 25 mila imprese e 128 mila addetti, secondo i dati al 2018 della Camera di Commercio di Milano Monza Brianza Lodi. Un business che coinvolge per il 64% alloggio e ristorazione, il 22% lo shopping, il 14% nei servizi business, trasporti, l’1% nel nella cultura e tempo libero. Settori cresciuti nel capoluogo milanese del +2,8% in un anno, del +15,4% in cinque anni e del 29,4% in dieci anni.

 “La settimana della moda – afferma Valeria Gerli, membro di giunta della Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi - è un’occasione per apprezzare Milano anche come città d'arte, cultura e leisure. È un momento di forte richiamo che contribuisce in modo decisivo alla collocazione internazionale di Milano, dal punto di vista dei rapporti economici e culturali. Bisogna invitare a tornare e soggiornare più a lungo a Milano e in Lombardia per approfondire e sperimentare le diverse proposte di visita ed esperienza di svago".

L’indotto creato dalla moda milanese vede il 5% nazionale di addetti con 128 mila persone coinvolte e circa il 20% di giro d’affari annuale (oltre 10 miliardi di euro, circa 160 milioni a settimana, su circa 60miliardi italiani).

Alloggio e ristorazione valgono il 64% delle imprese dell’indotto della città (16 mila imprese per i due settori insieme, con una crescita dell’8% per il settore alloggio in un anno e il + 3% per la ristorazione). Quasi 2 mila sono gli alloggi, mentre 14 mila sono i ristoranti e bar.

Sono oltre 5 mila invece le attività di commercio al dettaglio nell’abbigliamento, tra vestiti e calzature, mentre i servizi business e trasporti contano oltre 3 mila imprese (14% del totale indotto cittadino, +0,9% per i trasporti e +2% i servizi business). Si tratta di oltre 2 mila imprese nei servizi collegati tra taxi e noleggio autovetture e oltre mille imprese nell’organizzazione di convegni, allestimenti. Infine, l’1% dell’indotto cittadino consiste nell’attività di 200 imprese museali che gestiscono visite e attività connesse.

L'export della moda in Italia: Milano, Firenze e Vicenza al top

Le attività legate alla moda italiana esulano però dalla sola città di Milano e si proiettano in tutta Italia e nel mondo. Secondo la Camera di commercio di Milano Monza Brianza Lodi, l’export italiano della moda vale 39 miliardi nei primi nove mesi del 2018, oltre 50 miliardi in un anno. I 3 maggiori partner italiani sono: Francia (10,4% del totale, +2,9%), Svizzera (9,6%, +19,1%) e Germania (9,2%, +0,5%). E se la Francia è il principale partner per articoli di abbigliamento, maglieria, tappeti, calzature e pellicce, Hong Kong eccelle per abbigliamento sportivo, la Germania è prima per tessuti e per camicie, T-shirt e intimo, la Svizzera per borse e pelletteria, gli Stati Uniti per biancheria per la casa, la Romania per filati, passamanerie e bottoni.

Oltre a Milano, le maggiori città esportatrici di moda nel mondo sono Firenze e Vicenza. Milano è indiscussa protagonista della moda italiana con 5,2 miliardi di giro d’affari, un settimo circa del totale nazionale e una crescita del +6,4%. È seguita da Firenze con 4,3 miliardi (10,9% del totale, +6,4%) e da Vicenza con 3,3 miliardi (8,4%, +0,2%). Seguono Treviso, Prato, Reggio Emilia, Verona, Bologna, Biella, Como, Piacenza,Pisa e Bergamo.

 

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