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Se viaggio all'estero: meglio pagare con la carta di credito o cambiare denaro in contanti?
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Con le vacanze natalizie alle porte, chi può permetterselo può pensare di raggiungere le località più esotiche per passare il natale al caldo, oppure può scegliere le più belle località sciistiche al di fuori dei confini nazionali. Nell'uno e nell'altro caso si pone la scelta tra l'imbottirsi le tasche di contanti o affidarsi alla moneta elettronica per pagamenti e/o prelievi

Se si rimane all'interno dell'area euro, la questione, almeno per chi fa uso di conti on line, nella maggior parte dei casi nemmeno si pone. Sos tariffe, in un'indagine effettuata prima dell'estate, ha calcolato un costo medio di prelievo con il bancomat (più propriamente carta di debito) di 0,70 euro (contro 1,05 euro dei conti tradizionali) per ritirare 200 euro, ma sono in realtà molti a offrire il servizio gratuitamente in tutta l'eurozona

C'è chi si spinge oltre (chebanca!, youbanking) e consente di prelevare senza alcuna commissione in tutto il mondo. Se non ci troviamo in un paese che adotta la moneta unica, comunque, entra in gioco la seconda variabile, che è quella del tasso di cambio

Soltanto pochi anni fa, il metodo più adottato era prenotare in banca (con largo anticipo se non si trattava delle più comuni) abbondante scorta di valuta del paese di destinazione. Al limite si ricorreva ai travel cheque, sempre che si fosse ragionevolmente sicuri di poterli incassare nel luogo scelto per il proprio viaggio.

Procurarsi valuta nella propria banca, oppure in un ufficio cambi di quelli posti in corrispondenza dei confini, negli aeroporti o nei centri delle principali città e luoghi turistici, però, è normalmente un'operazione a perdere. Non si pensi di vedersi applicati i tassi che si possono consultare in tempo reale su qualsiasi sito di informazione finanziaria. Esempio: alle 11.45 del 2 dicembre, il cambio tra euro e dollari risultava pari a 1,2438, ma se si fosse portato un euro da travelex (società che gestisce, tra gli altri, gli uffici valutari negli aeroporti di Venezia, Bologna, Napoli e Catania), si sarebbero ottenuti in cambio appena 1,12 euro.

Senza contare che, se avanza del denaro contante al proprio ritorno, la perdita di potere d'acquisto si verificherà nuovamente rivendendolo. Quando è l'intermediario a ricomprare dollari o altra valuta, il tasso applicato sarà, al netto di eventuali oscillazioni che possono essere favorevoli o meno, assai più simile a quello riportato sui mercati

Un occulto costo aggiuntivo che si può avere anche se si ritira denaro a uno sportello. Nei paesi extra ue le commissioni medie salgono, sia che si faccia uso di carta di debito (bancomat) che di quella di credito. Con punte particolarmente onerose raggiungibili con queste ultime al crescere dell'importo richiesto, dato che solitamente rappresenta una percentuale 2-3% di quanto prelevato. Il già citato studio di sos tariffe rileva punte di quasi 28 euro su un rifornimento agli sportelli automatici da 500

Non vi è dubbio che la scelta più conveniente sia quella di effettuare i propri acquisti direttamente con carta di credito. Difficilmente si potrà contare sulla gratuità che contraddistingue di norma le operazioni in area euro, ma i costi si riducono a circa un terzo di quelli dei prelievi. Le accortezze necessarie sono: sincerarsi che la propria carta sia comunemente accettata, verificare il proprio plafond mensile e stare attenti a non sforare

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