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Il testo definitivo del dl irpef, approvato venerdì scorso, prevede il bonus di 80 euro al mese, fino a dicembre, per tutti i contribuenti con reddito fino a 24mila euro e tagli per 240 milioni di euro, invece dei precedenti 200, che andranno divisi fra i ministeri e la presidenza del consiglio. Il ministro dell'economia pier carlo padoan ha parlato di "ripercussioni positive" del bonus sul pil

Per quanto riguarda il bonus, sono rimasti fuori gli incapienti, ma per loro e le partite iva il governo si è impegnato a reperire risorse in futuro. Nella fascia di reddito da 24mila a 26mila euro, poi, il bonus decresce fino ad arrivare a zero. Al momento il bonus è previsto fino a dicembre, ma il presidente del consiglio Matteo renzi ha parlato di un intervento strutturale da attuare con la legge di stabilità per l'anno 2015. Un obiettivo da raggiungere grazie a un fondo che prevede 2,7 miliardi per il 2015, 4,7 per il 2016, 4,1 per il 2017 e 2,0 a decorrere dal 2018

Per quanto riguarda i risparmi dai ministeri, le voci di spesa da ridurre vanno individuate con decreto del presidente del consiglio entro 15 giorni dall'entrata in vigore del decreto. C'è, inoltre, la tassa sulle rendite finanziarie. Dal primo luglio partirà l'aumento dal 20 al 26% dell'aliquota sulle rendite finanziarie che interesserà anche i dividendi staccati successivamente, le plusvalenze di azioni e fondi, gli interessi su conti correnti e depositi postali. L'aumento non riuarderà i titoli di stato, come bot e btp. Dalla lotta all'evasione, poi, il governo punta ad incassare 15 miliardi di euro

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