La legge di Bilancio 2018 ha previsto alcune novità per quanto riguarda il lavoro. In particolare, le misure si focalizzano sull’assunzione, sui percorsi di carriera e sulle difficoltà aziendali.
L’idea è quella di favorire l’assunzione di giovani fino a 35 anni che non hanno mai avuto il posto fisso; investire nella formazione dei lavoratori sulle nuove tecnologie, con un incentivo fiscale fino a 300.000 euro all’anno per le aziende che scommettono sul piano “Impresa 4.0”; riaprire le porte della cassa integrazione straordinaria per le aziende in crisi.
Ma non solo. Previsto un aumento dal 32 al 33% dei contributi per i collaboratori (due terzi a carico del committente e un terzo a carico del lavoratore), con un allineamento ai valori previsti per i dipendenti; l’obbligo di assumere un lavoratore disabile nelle imprese da 15 a 35 dipendenti (riguarda circa 286mila aziende); cinque giorni di congedo retribuito per i lavoratori che diventano padri nel 2018.
I riflettori sono puntati, in particolare, sul nuovo incentivo triennale per le assunzioni con contratto a tutele crescenti, introdotto stabilmente dal 2018. Si tratta di uno sconto del 50% dei contributi del datore di lavoro con un tetto massimo di 3.000 euro l’anno. Il nuovo incentivo punta a creare più di 400.000 posti di lavoro a tempo indeterminato nel 2018. I destinatari di questa misura sono i giovani fino a 35 anni che non hanno mai avuto un contratto di lavoro a tempo indeterminato.
Per quanto riguarda gli apprendisti, possono essere stabilizzati, ma con un incentivo annuale, i giovani fino a 30 anni. Nei casi in cui si tratti di studenti che hanno svolto presso l’azienda periodi di apprendistato per la qualifica e il diploma professionale o periodo di apprendistato in alta formazione, l’incentivo è raddoppiato (passa dal 50% al 100%) e dura 3 anni.
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